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FIRENZE. Tangenti: Pica al gip, "macché soldi, parlavo di ortaggi"

Lui non ha consegnato denaro all'ex capo della struttura di missione delle infrastrutture, Ercole Incalza, e al suo collaboratore, Sandro Pacella. Quando, nelle intercettazioni, li definisce "lumache voraci", non allude ai soldi ma si riferisce a "ortaggi". E' quanto ha risposto al gip il presidente della Green Field, Angelantonio Pica, finito ai domiciliari per l'inchiesta fiorentina sui grandi eventi.
In un passaggio delle intercettazioni, Pacella afferma che deve trasferire nella sede della Green Field - ritenuta dai pm la società intermediaria del passaggio di tangenti fra Incalza e Perotti - "i pacchi di Incalza" e quando Pica si offre di aiutarlo, lui aggiunge: "E porta pure i saluti finali". Secondo i pm, "i saluti" sono soldi. Pica risponde: "Eh la madonna, siete voraci siete, siete come le lumache".
Nell'ordinanza con cui dispone i domiciliari per Perotti, il gip scrive: "dopo aver confermato con estrema chiarezza che la Green Field, al di là delle intestazioni formali, è stata costituita da Perotti e Incalza", durante l'interrogatorio Pica "ha fornito chiarimenti assolutamente inattendibili in ordine ai pagamenti da lui stesso effettuati" a Incalza e Pacella, "spiegando in realtà che lui si era limitato alla consegna di ortaggi e che non conosceva i motivi per i quali Adorisio", Ad della Green Field, "avrebbe consegnato soldi e altre utilità a Pacella". L'ex capo della struttura di missione del ministero delle Infrastrutture, Ercole Incalza, e il suo collaboratore, Sandro Pacella, "attraverso la società Green Field, hanno ricevuto, nel giro di circa dieci anni, oltre 1.150.000 euro di compensi per consulenze tutte svolte in forma orale". E' quanto spiegato dal presidente della Green Field, Angelantonio Pica, al gip di Firenze, nell'ambito dell'indagine sui grandi appalti pubblici. Incalza e Perotti, spiega il gip nell'ordinanza di scarcerazione di Stefano Perotti, "come emerso dalle intercettazioni telefoniche e come confermato dai documenti acquisiti nel corso delle perquisizioni, hanno percepito da Angelantonio Pica e Salvatore Adorisio ulteriori somme di denaro, con versamenti periodici, privi di ogni giustificazione".
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