ROMA. Def: Fassino, "Renzi assicura nessun nuovo taglio ai Comuni"
09 Aprile 2015 - 16:38
Piero Fassino
"Il presidente del Consiglio ci ha detto che il Def non prevede nuovi tagli a carico dei Comuni e che in ogni caso il governo intende discutere con l'Anci a partire da settembre quando sulla base del Def bisognerà redigere la legge di stabilità. Abbiamo preso atto di questo chiarimento importante". Così il presidente dell'Anci Piero Fassino. "Oggi con il premier Renzi abbiamo affrontato il tema riguardante la selva di vincoli ordinamentali sulla gestione delle nostre città, che riguardano anche le qualifiche del personale. Insomma, tutta una serie di norme che rendono faticosa la gestione delle città. Su questo c'era già un accordo da inserire nel testo della legge di stabilità ma poi andò 'perduto' l'ultima notte". Lo ha sottolineato il presidente dell'Anci, Piero Fassino, nella conferenza stampa seguita all'incontro con il governo. "Nel corso dell'incontro abbiamo parlato delle città metropolitane. Come Anci abbiamo confermato l'intesa sul riparto ma abbiamo posto l'obiezione sul fatto che quel riparto è molto oneroso con tre città, Roma, Firenze e Napoli e quindi va rivisto l'onere con altre città o vanno posti altri meccanismi per ridurre l'impatto su quelle città. Di questo parleremo e porteremo il tutto all'incontro di mercoledì". Lo ha riferito il presidente dell'Anci, Piero Fassino, al termine dell'incontro con il governo. "Al governo abbiamo posto la necessità di accelerare la rinegoziazione dei mutui con Cdp e più in generale la revisione dei mutui che vengono erogati ai Comuni. Su questo il presidente del Consiglio si è detto disponibile e questo è positivo perché pesa sul fronte finanziario degli enti". Nell'incontro con Matteo Renzi c'è stata la "conferma dell'intesa per una consistente rimodulazione in basso delle sanzioni per le città metropolitane per lo sforamento del patto di stabilità ereditato dalle province". Così il presidente dell'Anci Piero Fassino. "Che sia stata accettata una revisione dell'entità delle sanzioni rispetto al patto di stabilità 2014 è un elemento importante perché alcune città non sarebbero state in grado di chiudere i bilanci", aggiunge il sindaco di Roma Ignazio Marino.
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