MILANO. Gdf arresta imprenditore Gavinelli e sequestra 85 mln beni
02 Aprile 2015 - 10:42
Guardia di Finanza
I militari del comando provinciale della Guardia di Finanza di Milano questa mattina hanno arrestato l'imprenditore edile, di origini legnanesi, con attività nel comparto immobiliare Giuliano Gavinelli e il suo braccio destro che è però ai domiciliari. I due sono accusati di associazione per delinquere finalizzate ad illeciti e attività di investimento nell'ambito dell'inchiesta condotta dai pm milanesi Stefano Civardi, Mauro Clerici e Laura Pedio e che ha portato, nel corso del tempo, al sequestro di beni per oltre 85 milioni di euro, l'ultimo dei quali ieri (per 25 milioni di euro). Le fiamme gialle infatti hanno messo i sigilli al 'Champoluc Paradise Resort' in Val d'Aosta, ad un complesso immobiliare a Besana Brianza (Monza) costituito da sei appartamenti, due negozi, quattro box e sei posti auto, ad una villa a San Michele di Pagana a Rapallo, all'albergo 'Le Miramonti Wellness Hotel' a La Thuile, a diversi appartamenti di pregio a Courmayeur, a diversi immobili commerciali ed abitazioni in Lombardia, Piemonte e Valle d'Aosta, a un'imbarcazione e a quote societarie. Secondo l'accusa Gavinelli e i suoi complici, attraverso società svizzere, da anni avrebbero svolto illecite attività di investimento. L'ordinanza di custodia cautelare che ha portato agli arresti Gavinelli, già coinvolto nel caso del crac Millenium, e ai domiciliari il suo braccio destro, riguarda anche un commercialista che ora però è partito per la Tanzania. Il provvedimento è firmato dal gip Manuela Scudieri. Secondo la ricostruzione degli inquirenti Gavinelli, negli scorsi anni, avrebbe raccolto diversi milioni di euro non dichiarati al fisco da altri professionisti e da imprenditori italiani e depositati su conti correnti cifrati di istituti elvetici, e con l'aiuto dei suoi collaboratori e prestanome, avrebbe investito questi capitali ritenuti illeciti in attività immobiliari in tutta Italia attraverso una serie di società 'filtro' riferibili allo stesso imprenditore. Secondo le indagini Gavinelli e i suoi complici si sarebbero serviti tra Italia, Svizzera e Lussemburgo, di una quindicina di società tra cui l'immobiliare La Grolla, La I.R. Srl già Millenium Holding Capital Spa, la società agricola San Marzano Oliveto Srl e altre. Secondo gli accertamenti l'organizzazione avrebbe investito le provviste finanziarie, frutto di evasione fiscale, in società in stato prefallimentare per poi successivamente svuotarle: sarebbero stati creati dei trust liquidatori fittizi ai quali trasferire l'attivo delle aziende decotte privandole del loro patrimonio destinandole al fallimento.
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