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ROMA. Dario Fo per l'autismo, 'conoscere e non fuggire'

ROMA. Dario Fo per l'autismo, 'conoscere e non fuggire'

Dario Fo

''Conoscere e non fuggire''. E' questo il segreto per superare la paura e il senso di impotenza davanti ad una delle malattie ritenute più 'enigmatiche': l'autismo. Ne è convinto il Premio Nobel per la letteratura Dario Fo che, grazie alla onlus fondata con la moglie Franca Rame ed il figlio Jacopo, è direttamente impegnato in favore dei disabili e, anche, delle persone autistiche.
Alla vigilia della Giornata Mondiale della Consapevolezza dell'Autismo, promossa dall'Assemblea Generale dell'ONU, Dario Fo lancia un messaggio chiaro: ''Il problema - afferma - è innanzitutto quello legato alla mancanza di conoscenza della malattia. Ci si trova a vivere una patologia, in prima persona o perchè ne è colpito un figlio o un familiare, senza averla mai conosciuta davvero. L'invito - dice - è ad avvicinarsi, a non avere paura. Non fuggire mai dagli altri e dai loro problemi, ma conoscere e capire''. Ed è proprio questo l'obiettivo cui punta il 'Nuovo Comitato Il Nobel per i disabili Onlus', l'organizzazione fondata nel 1997 per devolvere in beneficenza i soldi del premio Nobel vinto da Dario, perchè, come scrive lo stesso Fo sul sito dell'associazione, ''un popolo che ha senso della solidarietà è sicuramente un popolo che va avanti nella storia. E' un popolo che produce umanità''.
Nel verde della natura umbra, l'associazione è un centro culturale e di formazione, che svolge varie attività in favore dei disabili: ''Vicino alla nostra sede - racconta Jacopo - c'e' un torrente e molte persone e bambini autistici amano, ad esempio, fare attività sulla riva perchè il 'suono' dell'acqua attutisce gli altri rumori esterni, che queste persone percepiscono in modo più acuto''. L'autismo infatti, sottolinea, ''è un disturbo caratterizzato da una iper-percezione. Ma va detto che queste persone soffrono di limitazioni che aprono, però, ad altre inimmaginabili possibilità''. Gli esempi non mancano: ''Kim Peek, che ha ispirato il personaggio del film Rainman, è stato tra l'altro in grado di imparare l'islandese in una settimana ed ha tenuto conferenze spiegando come 'funziona' un cervello autistico e le sue potenzialità - afferma Jacopo Fo - mentre l'americana Temple Grandin, sentendosi da sempre più vicina agli animali che agli umani, ha disegnato gran parte dei sistemi di recinzione degli allevamenti di bestiame negli Stati Uniti, con l'obiettivo di ridurre al minimo lo stress                 cui sono sottoposte le mucche''. 'Grandi' imprese compiute da persone con autismo, una patologia, afferma Jacopo, ''definita non a caso 'la pazzia degli Dei'''. Forse, conclude lo scrittore e regista figlio del Nobel, ''se la società si mettesse in un atteggiamento di ascolto, scoprirebbe che le persone autistiche non sono dei 'meccanismi rotti' ma persone con una diversa sensibilità; se il mondo e tutti noi fossimo disposti ad ascoltare, gli autistici potrebbero dirci molto, più di quanto possiamo immaginare''. 
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