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ROMA. Al Senato fronte anti-trivelle, ora sorvegliare su moratoria

ROMA. Al Senato fronte anti-trivelle, ora sorvegliare su moratoria

trivellazioni

Al Senato è ormai sempre più solido il fronte anti-trivelle nel Mediterraneo. Dopo aver 'affossato' il governo in Aula con un emendamento al testo sugli ecoreati, che di fatto vieta la tecnica esplosiva in mare per la ricerca di idrocarburi (air gun) introducendo un nuovo reato, i senatori di Sel, M5s, Fi, e Gal si sono oggi ritrovati insieme con le maggiori associazioni ambientaliste (Legambiente, Wwf, Greenpeace) per portare avanti ''insieme'' altre iniziative: a cominciare dalla ''sorveglianza'' sulla moratoria decisa con un ordine del giorno che impegna il governo a non rilasciare più autorizzazioni, passando per l'uso di tutti gli strumenti per fermare nuove concessioni, per finire con la proposta di un Comitato per un referendum sull'art.38 dello Sblocca Italia.
''Mettere a rischio il Mediterraneo - osserva il senatore di Fi Antonio D'Ali' - significa mettere a rischio l'economia e la biodiversità, e l'industria turistica, ittica, agroalimentare.
Ora il nostro compito è sorvegliare sul blocco del rilascio di nuove concessioni''. Non solo. D'Ali' rilancia: ''al governo chiediamo di farsi promotore di un accordo internazionale sul Mediterraneo e di dotarsi di un organo autonomo per la valutazione dell'impatto ambientale di questi progetti''. La senatrice di Sel, Loredana De Petris, si dice pronta ''a mettere in campo tutti gli strumenti, non solo politici ma anche le diffide affinché il governo non rilasci altre autorizzazioni'' perché ''da un lato ci muoviamo per ridurre il danno dall'altra rilanciamo la difesa di una moratoria per tutto il Mediterraneo''. 
La senatrice De Petris ricorda poi che ''siamo ancora in attesa che la Corte Costituzionale si pronunci sui ricorsi di alcune regioni allo Sblocca Italia''.
Per Antonio Scavone, vicepresidente del gruppo Gal a Palazzo Madama, ''oggi nasce un'iniziativa bipartisan'' contro le trivelle, ''un argomento che passa sulla testa di tutti scontrandosi con la forza delle lobby''; l'augurio - dice Scavone - che ''tutti voi vogliate contribuire all'istituzione di un Comitato promotore per un referendum abrogativo dell'art.38 dello Sblocca Italia, a cui noi stiamo già lavorando''.
Bisogna ''mettere il governo con le spalle al muro sugli impegni che ha preso'', osserva la senatrice pentastellata Paola Nugnes, che chiede al ''governo di togliere la maschera e di smetterla di fare proclami pubblici e poi contraddirsi con alcune normative''. Mentre Gianluca Castaldi, sempre di M5s, si concentra sulla scadenza fissata al 20 aprile per la consultazione delle trivellazioni in Croazia chiedendo di aiutare ad informare la popolazione croata in vista del referendum.
Una battaglia questa che ha il sostegno di Legambiente, Greenpeace e Wwf. ''Si tratta di uno scenario di lotta nel Mediterraneo - osserva il vicepresidente di Legambiente, Edoardo Zanchini - penso che il governo Renzi si ritroverebbe in minoranza se solo chiedesse al Paese cosa ne pensa delle trivelle. Bisogna far capire a chi vuole aprire pozzi nel Mediterraneo che avranno filo da torcere così da mandare il messaggio a chi gli presta il denaro che quello non è un buon investimento. E' questo - conclude Zanchini - un tassello che si aggiunge alla battaglia per andare avanti''.
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