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ROMA. Sulla reverse charge l’Europa non ha ancora deciso

ROMA. Sulla reverse charge l’Europa non ha ancora deciso

Alberto Cirio

Sul meccanismo di reverse charge Iva (cioè l'Iva è versata direttamente dall'acquirente, e non più girata al fornitore), ma anche per lo split payment nei confronti della pubblica amministrazione "la Ue non ha ancora deciso". Lo sottolinea l'eurodeputato Alberto Cirio (Fi), che rimarca come "l'Europa ad oggi non ha ancora espresso alcun parere, tantomeno favorevole".
"Mi chiedo quindi - dice Cirio - cosa vada dicendo il ministro Padoan e su cosa basi le parole dichiarate ieri agli organi di stampa, in cui annunciava l'approvazione da parte della Commissione Europea di queste due misure".
Cirio, che oggi ha chiesto chiarimenti a Bruxelles, riferisce che Patrice Pillet, capo settore dell'Unità Iva della Direzione Generale Fiscalità e Unione Doganale della Commissione Europea, ha chiarito che "non è stata ancora assunta una decisione" e che "lo split payment, già in vigore dal primo gennaio 2015, sia da considerarsi contrario alla normativa europea in vigore, essendo necessaria una preventiva autorizzazione da parte dell'Ue".
"La posizione del ministro Padoan - conclude Cirio - non solo non rispetta la verità dei fatti, ma offende tutto il mondo italiano di Confindustria, che ieri ha notificato alla Commissione una memoria in cui viene denunciato il gravissimo danno che queste misure, se autorizzate dall'Europa, causerebbero a migliaia di aziende del nostro Paese".  
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