La mancanza di ''basi scientifiche'', ma anche la ''pericolosità'' del metodo Stamina che utilizza cellule staminali prelevate dal midollo osseo. E' partendo da questi elementi, secondo indiscrezioni da parte di fonti tecnico-scientifiche, evidenziati nel parere del comitato tecnico scientifico nominato per la sperimentazione del metodo messo a punto da Davide Vannoni, che il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, starebbe in queste ore preparando un'ordinanza che porterebbe allo stop della sperimentazione stessa, Dopo il via libera del Parlamento, lo scorso maggio, alla sperimentazione della metodica - con un previsto stanziamento di 3 mln di euro per un periodo complessivo di 18 mesi - il ministro ha infatti nominato un comitato tecnico scientifico presieduto dal presidente dell'Istituto superiore di sanità, Fabrizio Oleari, per valutare il protocollo Stamina e stabilire i particolari dell'iter di sperimentazione. Ma il parere del comitato ha 'bocciato' la metodica, appunto perchè manchevole di basi scientifiche e di difficile riproducibilità. Ma il comitato ha anche evidenziato una possibile ''pericolosità'' del metodo per la salute dei pazienti. Ed è proprio sulla base di quest'ultimo elemento che il ministro potrebbe decidere di emanare un'ordinanza che stabilisca lo stop della sperimentazione, in quanto potrebbero sussistere pericoli per la salute dei cittadini. Una decisione che Lorenzin potrebbe prendere anche sulla scorta di un secondo parere, richiesto all'Avvocatura di Stato, e che avallerebbe la possibilità di un'ordinanza di blocco. Una decisione, quella di fermare la sperimentazione del contestato metodo, data come 'l'unica possibile' da vari interlocutori. Tuttavia, il ministro potrebbe incontrare un 'ostacolo' nel giudizio parlamentare: ''Il Parlamento - sottolinea il presidente della commissione Affari sociali della Camera, Pierpaolo Vargiu - ha licenziato un provvedimento legislativo che esprime la volontà politica che la sperimentazione si faccia. Il mio auspicio e' che questa venga fatta; il Parlamento - chiarisce - si e' trovato infatti a legiferare in merito ad una situazione che coinvolge migliaia di pazienti, e ha dato un'indicazione precisa poichè ritiene, pur consapevole delle perplessità espresse dal mondo scientifico, che si debba chiarire, a fronte della situazione di aspettativa pubblica che si è creata, se questo metodo abbia o meno possiblità di dare speranza ai pazienti. Ciò anche con un'iniziativa straordinaria''. Resta comunque il fatto, conclude Vargiu, che il Parlamento ''non può tuttavia imporre che la sperimentazione venga attuata''. Lorenzin, dopo il parere negativo espresso dal Comitato, aveva comunque espresso la volontà di riferire al Parlamento prima di prendere una decisione. Non è dunque al momento esclusa una comunicazione del ministro alle commissioni competenti.
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