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ROMA. Da Ilva a Lambro, rischio prescrizione processi. Eco-disasti in bilico

ROMA. Da Ilva a Lambro, rischio prescrizione processi. Eco-disasti in bilico

Ilva

Dall'Ilva all'inquinamento del fiume Lambro è ricca la mappa dei processi incentrati sull'ambiente che rischiano la prescrizione. Che si tratti di 'disastro' o smaltimento illegale, sulla mappa degli uffici giudiziari che si occupano di ecologia sembra incombere il pericolo dello 'stop', del nulla di fatto, o di quella che per Legambiente è ancora "un'ingiustizia compiuta". Questo fino a quando non ci sarà una legge ad hoc come quella approvata oggi dal Senato sugli ecoreati, a cui rimane però un ultimo passaggio parlamentare alla Camera per il via libera definitivo. Nel testo in questione, infatti, oltre all'introduzione nel codice penale di alcune nuove fattispecie, vengono allungati i termini per la prescrizione dei delitti contro l'ambiente. Un'analisi dettagliata di Legambiente mette in fila i principali 'eco-processi' italiani finiti prescritti o a rischio prescrizione. Quelli prescritti: discarica Pitelli di La Spezia (prescritti i reati ambientali, e nel 2011 sentenza di assoluzione per tutti gli imputati accusati di disastro ambientale); il petrolchimico di Porto Marghera; il processo Cassiopea (sui rifiuti tossici); il processo sulla discarica del Vallone, a Campo dell'Elba; il processo Artemide relativo al traffico illegale di sostanze tossiche provenienti dallo stabilimento Pertulosa di Crotone; i mercanti dei rifiuti; operazione agricoltura biologica. I processi a rischio prescrizione sono: impianto di Colleferro; discarica Valle del Sacco; raffineria Tamoil a Cremona; disastro Fiume Lambro; bonifica di Santa Giulia; processo Poseidon; processo relativo all'inchiesta sulla presunta gestione illegale dell'impianto a biomassa gestito dalla Riso Scotti Energia. Processi archiviati: petrolchimico Brindisi; operazione Mar Rosso. Da ricordare anche che di disastro ambientale si parla per Vado Ligure, di inquinamento ambientale per la discarica di Bussi, e che oltre all'Ilva a Taranto, e alla presenza dei cantieri navali, è perimetrato uno dei Siti di interesse nazionale tra i più complessi. Legambiente ricorda anche i numeri di questa aggressione all'ambiente: ogni anno in Italia vengono accertati oltre 30 mila reati contro l'ambiente, quasi 4 all'ora; senza dimenticare che discariche abusive, inquinamento dell'aria, scarichi fuorilegge, sono crimini che fruttano alla malavita organizzata quasi 17 miliardi l’anno.
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