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POMIGLIANO. Landini: "Cambieremo le forme di lotta".

POMIGLIANO. Landini: "Cambieremo le forme di lotta".

Landini Fiom

La Fiom non fa nessun mea culpa sullo sciopero contro il sabato di straordinario proclamato nello stabilimento di Pomigliano, nonostante abbiano aderito soltanto cinque delegati. "E' andato male, non si può negare, ma ce l'aspettavamo. E comunque la protesta è giusta, studieremo nei prossimi giorni altre forme di lotta", dice il leader Maurizio Landini che partecipa a Torino all'assemblea dei delegati piemontesi sul Jobs Act. Non la pensa allo stesso modo Annamaria Furlan, segretario generale della Cisl: "Davanti a nuovi ordini e a richieste di straordinario non si risponde ululando alla luna con scioperi incomprensibili", afferma anche lei a Torino per incontrare i delegati Fim di Fca e Cnh Industrial. E aggiunge: "Il modello Fiat che ha portato al Paese, in un momento di crisi, posti di lavoro e investimenti, deve diventare un modello per il Paese e anche per questo le elezioni delle Rsa sono fondamentali per dare forza al sindacato confederale, alla Cisl in particolare". Landini spiega che l'esito dello sciopero non lo ha sorpreso: "non ha senso fare straordinari mentre metà lavoratori di Pomigliano sono ancora in cassa integrazione. Siamo disponibili a discutere di straordinari e di squadre di turni, lo abbiamo fatto in gruppi come Volkswagen e Lamborghini, ma bisogna permettere a tutti di lavorare". Landini insiste anche sull'esigenza di aprire con Fca "un confronto che non escluda nessuno e che porti il salario dei lavoratori allo stesso livello di quello degli altri metalmeccanici". Alle Presse di Mirafiori è stata rinnovata per un anno la cassa integrazione straordinaria per 700 lavoratori. "Basta tavoli separati", tuona la Fiom torinese dopo la decisione di Fim, Uilm, Fismic e Ugl di fare incontri diversi sulla procedura di cassa con l'assessore piemontese al Lavoro.
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