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ROMA. Stop alle mense delle coop in carcere per ostacoli normativi

ROMA. Stop alle mense delle coop in carcere per ostacoli normativi

Mensa

"Ostacoli normativi": queste le motivazioni per cui, dopo una proroga di un anno, non è stato rinnovato l'affidamento della gestione dei servizi mensa di 10 Istituti penitenziari italiani ad altrettante cooperative. Lo ho spiegato il vice ministro della Giustizia, Enrico Costa, rispondendo a un'interrogazione parlamentare. L'affido del servizio mensa - ha detto Costa - è partito nel 2003 nelle strutture di Trani, Torino, Roma Rebibbia Nuovo Complesso, Roma Rebibbia (casa di reclusione), Ragusa, Padova, Siracusa, Milano-Bollate, Ivrea e Rieti. I termini prevedevano che le cooperative ricevessero un "gettone" giornaliero di 1,50 euro più Iva per ciascun detenuto, impiegando materie prime fornite dalla stessa Amministrazione penitenziaria. Nel 2009, alla scadenza del progetto, il finanziamento della iniziativa passò alla Cassa Ammende senza riduzione del gettone, nonostante l'avvio di attività di catering e di pasticceria. Nel dicembre 2013, il Cda della Cassa revocò il finanziamento sulla scorta della normativa che disciplina le finalità e gli interventi della Cassa, che può finanziare solo "progetti dell'Amministrazione Penitenziaria o programmi che tendono a favorire il reinserimento" con contributi limitati nel tempo e per progetti che, in prospettiva, diventino autonomi finanziariamente. Il Dap, quindi, non poteva "continuare a svolgere il ruolo di finanziatore primario in favore di soli 10 istituti, impiegando gran parte delle proprie risorse ed a fronte di limitate entrate annuali". Il numero complessivo di lavoratori detenuti impiegati a tempo pieno nel 2014 nell'ambito del progetto è 116 unità, 53 quello degli impiegati in servizi connessi. Per "non disperdere il prezioso patrimonio conoscitivo sviluppato nel corso del progetto, il Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria ha intrapreso, all'esito di opportuna interlocuzione con il Ministro, iniziative finalizzate a verificare la possibilità di prosecuzione del rapporto di collaborazione con le cooperative esclusivamente per attività diverse dal confezionamento dei pasti", ha detto ancora Costa.
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