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ROMA. Ticket sanitari per gli over 65enni a rischio....

ROMA. Ticket sanitari per gli over 65enni a rischio....
Il primo passo, che dovrebbe prevedere tempi ormai brevi, è l'aggiornamento dei Livelli essenziali di assistenza (Lea), ovvero le prestazioni sanitarie garantite ai cittadini dal Servizio sanitario nazionale. Solo dopo si aprirà il vero confronto politico sui ticket. E' questa la tabella di marcia prevista dal ministero della Salute, mentre resta acceso il dibattito all'indomani della proposta avanzata dall'assessore regionale alla sanità del Veneto Luca Coletto, ma non condivisa da tutte le Regioni, di abolire l'esenzione dai ticket per gli over-65 sani e benestanti. I tecnici delle Regioni, negli ultimi mesi, hanno lavorato a varie ipotesi di modifica della compartecipazione alla spesa sanitaria da parte dei cittadini, ma al momento il tavolo politico, quello che 'darà forma' concretamente ai nuovi ticket, non è ancora                 partito. In campo, dunque, le ipotesi sono varie e quella avanzata da Coletto - anche se il presidente della Conferenza delle Regioni, Sergio Chiamparino, ha tenuto a precisare che si tratta di una ''posizione personale, che non è condivisa da tutti gli assessori'' - registra oggi l'apertura del governatore della Toscana, Enrico Rossi. A chi ha vitalizi e pensioni molto alte, ha infatti affermato Rossi, ''sarebbe cosa corretta chiedere qualcosa in più. Mi auguro che sia trovata una soluzione per la quale chi ha redditi più alti, magari costruiti col sistema retributivo, sia chiamato a dare di più''. Critica è invece la Uil-pensionati, che invita ''governo e Conferenza delle Regioni a mostrare maggiore lungimiranza e attenzione ai diritti e bisogni degli                 anziani'', ed anche il Tribunale per i diritti del malato-Cittadinanzattiva si dice "preoccupata" per le proposte emerse e "pronta alla mobilitazione". Di certo c'è che i nuovi ticket - la cui revisione era fissata dal Patto per la salute entro il 30 novembre 2014 - dovrebbero comunque essere basati sul reddito. Una necessità, visto che il nodo cruciale resta quello della scarsità di risorse. Insomma, comunque la si tiri, la coperta è corta, e per questo sarà fondamentale definire i nuovi Lea, che sempre il Patto per la salute fissava entro il 31 dicembre 2014, prima di passare al complesso 'capitolo ticket'. I Lea aggiornati, come anticipato dallo stesso ministro della Salute Beatrice Lorenzin, dovrebbero prevedere anche i trattamenti per l'eterologa, la diagnosi della celiachia e le cure per l'endometriosi. Per ogni capitolo deve ovviamente essere garantita la copertura finanziaria e ciò vuol dire che a fronte di nuove prestazioni che entreranno nei Lea, altre, magari obsolete, inevitabilmente dovrebbero 'uscire', anche perchè, ha avvertito Coletto, con nuovi Lea a fronte dei tagli previsti le Regioni ''fallirebbero''. Solo ottenuta la 'quadratura' per i nuovi Livelli di assistenza, dunque, potrà entrare nel vivo il confronto sui ticket. Un confronto che già si annuncia caldo, con il difficile obiettivo di coniugare il principio della maggiore equità con le sempre maggiori ristrettezze di bilancio.    

Ipotesi esenzione ticket scellerata

  L'ipotesi di rivedere le esenzioni dei Ticket sanitari ''è scellerata e inopportuna, in quanto si vorrebbe far pagare chi negli ultimi anni non ha avuto benefici fiscali: i pensionati e i disoccupati''. Lo afferma la Uil, che denuncia ''il rischio di un aumento di 'balzelli' per i cittadini, per far fronte ai tagli, di 4 miliardi, ai Bilanci delle Regioni operati dalla Legge di Stabilità''. Infatti, da una prima analisi, afferma il segretario confederale Giuglielmo Loy, ''già alcune Regioni hanno rimodulato le aliquote delle Addizionali Regionali IRPEF." Nel 2013 ''l'incasso delle ASL per i Ticket sanitari - ricorda la Uil - è stato quasi di 1,5 miliardi di euro. Cifra che se spalmata su tutta la popolazione equivale a 24 euro medi l'anno, con punte di 44 euro medi in Val D'Aosta''. Riferendosi quindi agli aumenti delle aliquote Irpef, la Uil sottolinea come ''in particolare il Piemonte, il Lazio, l'Abruzzo, la Liguria hanno rimodulato in alto le aliquote per alcuni scaglioni di reddito; la Puglia, la Toscana, la Campania hanno mantenuto le aliquote dello scorso anno; l'Emilia Romagna le ha rimodulate inserendo l'aliquota marginale che porterà piccoli risparmi; la Lombardia ha penalizzato dello 0,1% i redditi sopra i 75 mila euro''. Il Governo, conclude Loy, ''è di fatto corresponsabile di questo possibile rischio di aumento delle tasse e non può far finta che la questione non lo riguardi. Si deve evitare il bis della telenovela della Tasi che ha prodotto solo sconcerto e danno ai contribuenti''.
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