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ROMA. Eutanasia. Parla la moglie di Piergiorgio Welby. Parlamento muto

ROMA. Eutanasia. Parla la moglie di Piergiorgio Welby. Parlamento muto

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"A otto anni dalla morte di Piergiorgio, che cadrà sabato prossimo, per quanto riguarda la legalizzazione dell'eutanasia si è fatto poco e nulla. In Parlamento su questo tema c'è il silenzio, è come se avessero paura. Non chiediamo che si arrivi direttamente alla legge ma almeno che inizi la discussione alla Camera, dove abbiamo depositato una proposta di legge di iniziativa popolare". È quanto dichiara Mina Welby, moglie di Piergiorgio Welby e co-presidente dell'associazione Luca Coscioni, a margine del convegno "La dignità nel morire. Fine vita, eutanasia e testamento biologico" in Senato. "Da settembre 2013 la proposta di legge di iniziativa popolare per la legalizzazione dell'eutanasia è depositata alla Camera, ma in questi 15 mesi neanche un gruppo politico ha ritenuto di inserirla nell'ordine del giorno - denuncia anche Filomena Gallo, segretario dell'associazione Luca Coscioni -. Nel frattempo, tutti i sondaggi ci confermano che la maggioranza degli italiani è favorevole alla regolamentazione dell'eutanasia, oltre che all'introduzione del testamento biologico". "È chiaro - conclude Gallo - che prima ancora del tema in sè si pone un problema di democrazia, non solo per il Parlamento, ma anche per quanto riguarda quel servizio pubblico radiotelevisivo che non ha organizzato dibattiti nei quali si confrontino le ragioni dei favorevoli e dei contrari".
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