Dai computer indossabili tessuti nella stoffa ai robot che imparano a interagire fra loro nella società degli uomini, fino ai segreti della materia oscura che occupa il 25% dell'universo e alla verità sulla dieta degli antenati degli Europei: sono fra i temi proposti dai 328 giovani vincitori del finanziamento complessivo di 485 milioni (fino a due milioni a progetto), assegnato dal più grande programma di ricerca mai varato in Europa, Horizon 2020. I progetti premiati con i cosiddetti 'Starting Grant' sono la carta che l'Europa decide di giocare per promuovere l'innovazione e tenere alta la sua competitività. I vincitori, selezionati fra 3.273 giovani ricercatori in gara, lavorano in 180 centri di ricerca di 38 Paesi. I finanziamenti ai progetti coordinati da donne aumentano dal 30% del 2013 al 33%. Inoltre il 40% dei ricercatori non è di origine europea: numerosi gli americani e gli asiatici, con australiani, neozelandesi e russi. A giocare la parte del leone per numero di progetti finanziati è la Germania, con 70, seguita da Regno Unito (55) e Francia (43) e Olanda (34). L'Italia è al nono posto con 11 progetti finanziati, condotti da Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr), con 3 progetti, seguito da Politecnico di Torino (2) e università 'Federico II' di Napoli (2), e poi Istituto Italiano di Tecnologia (Iit), università di Trento, European University Institute e Istituto Humanitas Mirasole. I ricercatori italiani premiati sono però complessivamente 28, terzi dopo tedeschi (68) e francesi (36). I 17 che si sono trasferiti all'estero lavorano per la maggior parte in Germania, Regno Unito e Francia. Fra i campi di ricerca premiati, fisica e ingegneria sono al primo posto con 143 progetti, seguite da scienze della vita (124) e scienze umane (61). Per l'Europa l'assegnazione dei fondi per i giovani è un passo fondamentale. ''Per favorire la crescita e l'innovazione del domani, è indispensabile puntare sulle ricerche più innovative'', ha osservato il Commissario Europeo per la Ricerca, Carlos Moedas. ''Il Consiglio Europeo della Ricerca - ha aggiunto - promuove la prossima generazione di eccellenze, permettendo loro di seguire le loro curiosità scientifiche. Per essere all'avanguardia - ha rilevato - l'Europa ha bisogno di una mentalità coraggiosa e di investire nei giovani talenti''. Soddisfatto anche il presidente del Consiglio Europeo della Ricerca, Jean-Pierre Bourguignon: ''con due terzi del budget complessivo dell'Erc investito in giovani menti brillanti, diamo loro la possibilità di rafforzare le possibilità di carriera e la libertà di azione per realizzare le loro idee più creative''.
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