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12 Dicembre 2014 - 12:08
Guardia di finanza
La Gdf di Milano ha arrestato 9 persone, di cui due in Francia, accusate di associazione per delinquere finalizzata alla frode fiscale per aver messo in atto una serie di "frodi carosello" attraverso l'illecito commercio di certificati 'Carbon Trading'. Stando alle indagini del Nucleo di Polizia tributaria, coordinate dai pm Carlo Nocerino e Adriano Scudieri, sarebbero state emesse o utilizzate false fatture per 3,5 miliardi di euro. Sono in corso sequestri per 650 milioni di euro, l'ammontare della presunta frode fiscale.
L'ordinanza di custodia cautelare, eseguita dai finanzieri del Comando Provinciale di Milano e firmata dal gip Stefania Donadeo, ha portato in carcere sei persone e altre tre ai domiciliari. Due stranieri sono stati arrestati in Francia.
Le indagini, coordinate dal procuratore aggiunto Francesco Greco, hanno ricostruito le attività di un'associazione a delinquere a carattere transnazionale, che si avvaleva di società italiane ed estere, dedita a un illecito commercio dei certificati di Carbon Trading, ossia le quote di emissione dei gas serra introdotte con la direttiva europea 87 del 2003 per promuovere la riduzione dell'inquinamento secondo criteri di efficacia dei costi ed efficienza economica. Gli arrestati avrebbero messo in atto "ripetute e sistematiche frodi carosello" attraverso l'interposizione di società cartiere e di società filtro nella filiera commerciale per appropriarsi dell'imposta sul valore aggiunto (Iva) connessa alle transazioni. L'Iva non pagata in Italia sarebbe stata portata all'estero con la creazione di 'fondi neri'. I reati sarebbero stati commessi dal 2010 in avanti. Nell'ambito delle indagini, che si sono avvalse dell'attività di cooperazione internazionale coordinata dal II Reparto del Comando Generale della Guardia di Finanza, è emerso anche il coinvolgimento, a vario titolo, di 32 persone (indagate) amministratori di fatto o di diritto di 28 società, quelle utilizzate dall'associazione, nell'ambito di un sistema di frode che ha comportato l'emissione o l'utilizzo di fatture per operazioni inesistenti per circa 3,5 miliardi euro. Nell'ambito delle operazioni della Gdf, nelle quali sono stati impegnati oltre 150 finanzieri, è stato eseguito anche un sequestro preventivo per equivalente di beni mobili, immobili e quote societarie per un totale di circa 650 milioni di euro (l'ammontare dell'Iva che sarebbe stata evasa). Sono state effettuate anche numerose perquisizioni a Milano, Roma, Savona, Frosinone, Lucca e Novara.
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