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ROMA. Ebola: Boldrini ringrazia volontari, ok aspettativa veloce

ROMA. Ebola: Boldrini ringrazia volontari, ok aspettativa veloce

Laura Boldrini

''Mettere al centro quella parte d'Italia che non si vede ma che c'è''. E' questa la ragione che ha spinto la presidente della Camera, Laura Boldrini, a radunare volontari ed operatori sanitari italiani impegnati in Africa contro l'epidemia da virus Ebola: per un giorno sotto i riflettori, alla Camera dei deputati, perche' ''è doveroso che le istituzioni esprimano gratitudine a questa Italia''. Ma non solo: le istituzioni devono aiutare nel concreto, e per questo Boldrini annuncia che l'aspettativa per i medici che chiedono di partire per l'Africa sarà garantita e più veloce.

''Quando parliamo di Italia fuori dai confini nazionali - afferma Boldrini aprendo l'incontro, dal titolo emblematico 'Ebola: gli italiani che sfidano la paura' - parliamo di impegno militare, scambi commerciali ma non parliamo di quel Made in Italy che è fatto di valori e di coraggio, e che oggi vogliamo ringraziare''. Quindi un ''abbraccio ideale'' al medico di Emergency infettato e ricoverato allo Spallazani, le cui condizioni sarebbero in leggero miglioramento, pur permanendo la prognosi riservata e la respirazione meccanica. Ma la presidente della Camera entra subito nel concreto ed annuncia che nella legge di stabilità è stato approvato un emendamento che consente di ottenere velocemente l'aspettativa per chi chiede di andare a lavorare nei paesi colpiti da Ebola: ''Così - dice - le istituzioni cercano di fare la loro parte", aggiungendo che si è risposto ''alle richieste dell'Ue di fare di più per contrastare Ebola, il che vuol dire per l'Europa inviare almeno altri 5.000 medici e migliaia di assistenti sanitari, e l'emendamento approvato va in questa direzione". Di fronte alla tragedia Ebola, tuttavia, Boldrini ammette che l'Europa ''si è accorta di tutto tardissimo, solo quando si sono ammalati i primi occidentali'', la stessa cosa, dice, che è accaduta rispetto alla minaccia dell'Isis. Ma, nonostante le difficoltà nel gestire l'epidemia, i protagonisti restano, oggi, gli italiani in prima linea contro il virus: tante le testimonianze di medici e operatori di ong, alcuni direttamente in video-collegamento dall'Africa. Tra loro, Roberto Scaini, di Medici senza frontiere (Msf), che a breve ripartirà per la Sierra Leone. Più che ''italiani che sfidano la paura - dice - siamo italiani che hanno preso coscienza del problema''. Perchè, è l'atto d'accusa del medico volontario, ''non possiamo accorgerci che c'è un problema solo quando qualcosa è diventato un potenziale problema per noi, in Occidente''. La gente che sopravvive in Africa, afferma, ''non deve sopravvivere solo al virus ma all'indifferenza internazionale''. Il nodo vero è dunque uno solo, ed il medico volontario lo spiega citando una celebre frase dell'uomo-ragno: ''A grandi poteri corrispondono grandi responsabilità''. Questo significa che ''i governi devono essere molto più responsabili; ora - avverte - ci vuole coordinamento, per non fallire ancora contro questo virus che in Africa sta ammazzando migliaia di persone''.

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