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09 Dicembre 2014 - 14:22
agenzia del demanio
La firma degli accordi di valorizzazione di parecchi beni immobili di proprietà del Ministero della Difesa nei comuni di Piacenza, Torino, Trieste e Padova è avvenuta questa mattina nella sala degli affreschi di Palazzo Farnese, edificio rinascimentale che potrebbe essere un simbolo di questo tipo di interventi, trattandosi di un bene demaniale che sta per essere ceduto al Comune (che in questo caso già lo gestisce).
Il direttore dell'Agenzia del Demanio, Roberto Reggi, ha sottolineato il valore dell'accordo e i tempi brevi che caratterizzeranno questi passaggi. "Stiamo rigenerando accordi da tempo in attesa di sottoscrizione - ha detto Reggi - sono presenti i sindaci o rappresentanti di quattro Comuni, perché viene individuato il tempo entro il quale concludere la valorizzazione urbanistica per riuscire ad ottenere il massimo dei benefici, e cioè il 15 per cento del valore degli immobili.
Quando ero sindaco di Piacenza ho sempre incontrato grandi difficoltà ad interfacciarmi con il Demanio, ora cerchiamo di fare in modo che i sindaci possano affrontare queste partite in modo più rapido e con delle certezze".
"E' una scommessa aperta e che stiamo vincendo quella di restituire alle città le aree militari non più utilizzate - ha aggiunto il Sottosegretario alla Difesa Gioacchino Alfano - una partita nella quale crediamo, tanto che nell'aprile scorso come Ministero abbiamo costituito un'apposita task force sulle dismissioni presieduta dal Generale di Divisione Antonio Caporotundo - è una questione che va al di là del reperimento di risorse e che attiene al recupero di strutture e spazi la cui cessione ci provoca un po' di fisiologica sofferenza ricompensata dal forte ottimismo che ci arriva dai sindaci in momenti come quello di oggi".
Tanti ed importanti gli immobili di proprietà statale per i quali si è raggiunti l'accordo di cessione: le caserme Saluzzo, La Marmora, De Sonnaz ed il Magazzino Artiglieria a Torino; le caserme Bixio, Lusignani e Nicolai, l'ex-arsenale militare, l'ex-ospedale militare e l'ex-Pertite, ma anche Palazzo madama e Palazzo landi (sedi del Tribunale) a Piacenza; le caserme Romagnoli e Barzon, e Palazzo Rinaldi a Padova; le caserme Vittorio Emanuele III, Monte Cimone, più due caserme dei carabinieri ed una della Guardia di Finanza ed altri edifici storici a Trieste.
"La firma degli accordi di valorizzazione è un esempio lampante di come, quando il pubblico vuole arrivare ad un risultato, al di là dei colori politici delle amministrazioni, i tempi possono essere brevi - ha detto il sindaco di Padova, Massimo Bitonci, a margine della firma per la dismissione di parecchi beni immobili di proprietà del Ministero della Difesa nei comuni di Piacenza, Torino, Trieste e Padova avvenuta questa mattina a Piacenza.
"Per vent'anni si è pensato al Demanio ed ai suoi beni come a qualcosa di immobilizzato ed irraggiungibile, ma ora finalmente qualcosa è cambiato. Per Padova questo accordo sarà molto importante perché riguarderà tre strutture che verranno restuite alla città - le caserme Romagnoli e Barzon e Palazzo Rinaldi, ma vorremmo ottenere anche l'area dell'ex caserma Prandini dalla quale ricavare un grande parcheggio molto importante per la città, che soffre di problemi per le soste". Bitonci ha ringraziato il direttore dell'Agenzia del Demanio Roberto Reggi e il Sottosegretario alla Difesa Gioacchino Alfano per "aver reso possibile e rapido questo accordo".
"Quello di cui ci occupiamo oggi è un tema fondamentale perché riguarda aree urbane che fino ad oggi sono stato considerate dei buchi neri - ha detto Andrea Dapretto, Assessore Lavori pubblici, demanio e patrimonio del Comune di Trieste, nella cerimonia di firma per la dismissione di parecchi beni immobili di proprietà del Ministero della Difesa nei comuni di Piacenza, Torino, Trieste e Padova avvenuta questa mattina a Piacenza - per la nostra città ci sono in gioco due caserme molto ampie in centro città, finalmente siamo ad atto concreti che fino ad oggi non si erano visti".
"L'accordo - ha detto ancora - permetterà finalmente di avviare una programmazione vera su strutture che avevano muri considerati in passato invalicabili, è un punto di arrivo, ma anche di partenza e infatti già domani faremo un altro passo avanti con l'accordo di programma con la regione Friuli Venezia Giulia".
"Torino sta ottenendo ed otterrà grandi benefici dal federalismo demaniale" ha detto Gianguido Passoni, assessore comunale al Bilancio, questa mattina a Piacenza alla firma dell'accordo per la cessione di di parecchi beni immobili di proprietà del Ministero della Difesa nei comuni di Piacenza, Torino, Trieste e Padova.
"In questo caso parliamo di quattro grandi caserme dismesse - ha aggiunto - facevano parte della Regione militare Nord ovest nelle zone centrali di Torino; si tratta delle caserme Cesare di Saluzzo, La Marmora, De Sonnaz e del Magazzino artiglieria e Difesa chimica di via Bologna. La riconversione di aree militari ad usi civili è una grande opportunità e in questo caso beneficeremo anche di una istruttoria veloce che già nel 2015 ci consentirà di fare gli step successivi con gli accordi di programma".
"Oggi attraverso questi accordi c'è la possibilità non solo di restituire alle città grandi contenitori militari inutilizzati ma di avere anche benefici economici in un momento difficile, oltre ad avere la spinta in termini di posti di lavoro". Il sindaco di Piacenza, Paolo Dosi, ha così commentato gli accordi di dismissione di parecchi beni immobili di proprietà del Ministero della Difesa nei comuni di Piacenza, Torino, Trieste e Padova sottoscritto questa mattina a Palazzo Farnese.
Dosi ha ringraziato il direttore del Demanio "per il lavoro predisposto e l'accelerazione che è stata data, così come l'onorevole Alfano e i rappresentanti della Difesa. E' il modo di rispondere alle difficoltà che adesso viviamo". A Piacenza stanno per passare dal Ministero della Difesa al Comune le caserme Bixio, Lusignani e Nicolai, l'ex-arsenale militare, l'ex-ospedale militare e l'ex-Pertite, ma anche Palazzo madama e Palazzo landi (sedi del Tribunale).
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