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ROMA. Odontoiatri, 30% corsi universitari per dentisti da chiudere

ROMA. Odontoiatri, 30% corsi universitari per dentisti da chiudere

Dentisti

Troppa formazione, ma inadeguata, per i giovani dentisti. Al punto che di "ben 34 corsi di laurea in odontoiatria attivi in Italia, il 30% dovrebbero essere chiusi", secondo il presidente della Cao nazionale (Commissione albo odontoiatri), Giuseppe Renzo.

Troppi, costosi e poco formativi, in Italia vantiamo il record di sedi di Laurea, ma ognuna riesce a sfornare in media solo 22 laureati l'anno contro i 65 della media europea. E soprattutto non sono in grado di fornire una adeguata formazione. Al punto che su 10 giovani che finiscono gli studi, 9 affermano di non sentirsi preparati per mettere 'le mani in bocca' a un paziente. Sono alcuni dei numeri del "Secondo Rapporto Eures - Cao" su "Le sfide della crisi alla Professione Odontoiatrica, tra qualità delle prestazioni e distorsioni di mercato", condotta su circa 400 studenti e neolaureati, presentato oggi a Roma.

A livello europeo l'Italia risulta il Paese con il maggior numero di corsi di laurea attivi in Odontoiatria, ben 34, a fronte dei 16 presenti in Francia e nel Regno Unito e i 13 in Spagna. A fronte della pletorica offerta, i laureati sono stati meno di 800 nel 2012, ovvero 22 per sede formativa, pari a solo un terzo della media negli altri Paesi Europei, ovvero 65. Ben 6 università, inoltre, 'licenziano' meno di 15 laureati l'anno: agli ultimi posti Catanzaro e Parma (11), Pisa (10) e Perugia (soltanto 4). "Uno spreco di risorse che andrebbe corretto.

Abbiamo una formazione che va completamente ripensata", secondo Renzo, "oltre che cara, infatti, è poco efficace". Il 91,7% degli studenti, infatti, concluso il percorso di studi universitari, "non si sente pronto ad esercitare la professione e si trova costretto a proseguire la formazioni con altri master a pagamento".

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