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11 Novembre 2014 - 12:30
Sambuca
Un commercio illegale di Sambuca extra Molinari è stato scoperto dalla guardia di finanza di Viareggio (Lucca). L'operazione, denominata 'caffè scorretto', si spiega in una nota, ha portato a "smascherare un complesso meccanismo fraudolento" attuato da distributori e importatori nazionali ed esteri, che permetteva di immettere sul mercato italiano bottiglie "illecitamente importate della nota marca" di alcolici. Denunciate per frode in commercio 33 persone alle procure di Lucca, Pavia, Vicenza, Brescia, Torino e Venezia. La gdf stima che siano state oltre 500.000 le bottiglie illegalmente commercializzate e che la Molinari abbia subito un danno di circa 3 milioni di euro. Alcune migliaia le bottiglie sequestrate.
L'indagine, coordinata dalla procura di Pavia, è scaturita proprio dall'esame di un fenomeno rilevato dalla stessa azienda produttrice, che aveva registrato negli ultimi anni, spiega la gdf, una flessione del commercio in Italia del suo prodotto ed un anomalo incremento delle vendite nel territorio dell'Ue, a cui è destinata una Sambuca a gradazione inferiore e relativo costo sensibilmente minore (circa il 50%) rispetto a quella venduta sul mercato italiano. Gli accertamenti hanno così portato alla scoperta che, eludendo i canali ufficiali di vendita, alcune ditte in Piemonte, Veneto, Lombardia, Sicilia, Campania, Emilia Romagna, introducevano e commercializzavano in Italia Sambuca destinata al mercato estero. Nei negozi e soprattutto nei bar finiva "pertanto un prodotto con etichette e diciture in lingua straniera ed una gradazione alcolica inferiore". Le indagini sono state condotte dalla guardia di finanza di Viareggio dopo la scoperta, in un negozio di Pietrasanta, della Sambuca 'illegale': i finanzieri sono poi risaliti a un distributore di Pavia e alle altre ditte coinvolte, ricostruendo "l'intera filiera di soggetti italiani e stranieri che operavano in modo da conseguire indebiti vantaggi". In totale sono 30 le aziende implicate nell'inchiesta.
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