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04 Novembre 2014 - 14:33
Tartufo
La nuova Pac rivoluziona il mondo dei tartufi, la preziosa trifola di cui l'Italia è un rinomato produttore sia per quanto riguarda il gustoso nero che il prelibato bianco. ''Nella nuova Pac - ha detto all'ANSA Matteo Bartolini, presidente del Consiglio europeo dei giovani agricoltori (Ceja) - tutti i tartufi freschi sono riconosciuti come prodotto agricolo. Recependo questa innovazione normativa l'Italia si allinea al resto d'Europa, comprese Spagna e Francia che sono i nostri principali concorrenti. E' questo ci aiuta nell'export'' ha osservato il presidente Ceja.
''In un periodo di crisi economica, anche per le casse dello Stato - ha sottolineato Bartolini - arriverà qualche introito in più''. Finora i tartufi in commercio hanno avuto una tassazione del 20%, mentre col riconoscimento di 'prodotto agricolo' la tassazione scende al 10%. E questo può stimolare l'emersione dal mercato nero, visto che oggi la tracciabilità finanziaria può contare solo sull'autofatturazione del commerciante''.
In Italia sono coltivabili nelle apposite tartufaie tutte le tipologie di tartufo, ad eccezione del tartufo bianco pregiato.
''Questo - a giudizio di Bartolini, che è titolare di un agriturismo e promotore di una 'Scuola di tartufo' a Città di Castello - potrebbe ancora rimanere non agricolo, in quanto non coltivabile ma ancora trovato in natura dai cercatori con i loro cani''. ''Il riconoscimento - secondo il presidente dei giovani agricoltori - potrebbe far partire uno sviluppo atteso in questo territorio, magari attraverso il riconoscimento della certificazione Igp. In generale, andrebbe a sostegno di aree rurali svantaggiate, se non spopolate dove oggi ci sono produzioni agricole di scarso valore. Sarebbe anzi uno strumento per l'avvio di tartufaie da parte di giovani che, grazie alla multifunzionalità agricola, potrebbe intraprendere questa attività con un investimento di circa 10mila euro a ettaro, compresa la necessaria recinzione''.
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