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16 Ottobre 2014 - 16:32
Piero Fassino
"Non appena sarà disponibile la versione ufficiale della legge di stabilità ne valuteremo con grande attenzione il testo e le misure che vengono proposte per gli enti locali, tuttavia non possiamo non essere preoccupati per la dimensione dello sforzo finanziario che viene chiesto ai Comuni, vale a dire una riduzione di spesa di 1,2 miliardi a cui si aggiungono altri 300 milioni di tagli sul 2015 derivanti da provvedimenti degli anni scorsi": questo il parere del presidente dell'Anci, Piero Fassino, sulla bozza di manovra.
Non bisogna infatti dimenticare, ha spiegato il presidente dell'Anci al termine della Conferenza unificata, che nel corso degli ultimi sei anni "i Comuni hanno fornito un contributo alle casse dello Stato per 17 miliardi di euro, di cui 8 per minori trasferimenti e 9 per contributo al patto di stabilità".
Fassino giudica preoccupante anche il fatto che "i tagli chiesti a Province e Regioni possano penalizzare a loro volta i trasferimenti di questi enti ai Comuni". Il presidente dell'Anci ha sollecitato maggiore chiarezza sull'impatto che il nuovo sistema di contabilità potrà avere sui bilanci dei Comuni.
Fassino poi si è augurato che possano essere adottate altre misure richieste dall'Anci - o nel testo della legge o in sede di conversione parlamentare - "come la liberazione dagli opprimenti vincoli ordinamentali e una fiscalità locale di esclusiva competenza dei Comuni".
"Alla luce di un primo esame della bozza riguardante la legge di stabilità riteniamo indispensabile un incontro con il governo per valutare i suoi effetti sulle politiche degli enti locali": è quanto ha sollecitato il presidente dell'Anci, Piero Fassino, al termine della Conferenza unificata. Il leader dei sindaci ha in ogni caso giudicato "apprezzabile la scelta generale della legge", che fissa una riduzione fiscale finalizzata a rilanciare investimenti e consumi, aumentare gli investimenti e creare nuovi posti di lavoro.
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