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20 Luglio 2016 - 15:44
sanità
Strumenti chirurgici e medicinali ad esclusivo uso ospedaliero utilizzati nei propri studi privati. Quattro medici del reparto di Otorinolaringoiatria dell'ospedale di Asti - tre dipendenti e una guardia medica - e una infermiera sono stati arrestati dai carabinieri del Nas, e ora si trovano ai domiciliari. Peculato, furto aggravato e truffa ai danni del Servizio sanitario nazionale i reati ipotizzati, a vario titolo, nei loro confronti.
Gli arresti sono l'esito di una indagine, iniziata lo scorso novembre dalla denuncia della caposala del reparto e ribattezzata 'ferri che scottano'. Tra le accuse nei confronti dei sanitari anche l'utilizzo illecito per fini privati di ambulatori e indebita riscossione di denaro. "La misura coercitiva emessa per i cinque - ha spiegato il maggiore Biagio Carillo, comandante del Nas di Alessandria - è stata richiesta dal sostituto procuratore Donatella Masia, e avvallata dal gip, per porre fine alle continue sottrazioni di materiale e farmaci che, altrimenti, sarebbero continuate". "Il danno potrebbe aggirarsi sui 15 mila euro, ma la cifra è ancora in via di quantificazione", ha spiegato il maggiore Carillo.
Le continue sottrazioni dall'ospedale del materiale sanitario e dei farmaci sarebbe stata confermata dalle immagini delle telecamere di videosorveglianza installate dai carabinieri su autorizzazione della Procura di Asti in tre ambulatori ospedalieri e nel corridoio di pertinenza. Altre verifiche, con esito positivo, sarebbero state effettuate negli studi privati dei sanitari coinvolti nell'inchiesta.
La posizione di altre tre persone - un medico, una infermiera e una addetta delle pulizie - è ora al vaglio degli inquirenti, che proseguono l'indagine per accertare il loro eventuale coinvolgimento.
"Poche mele marce, se tolte dal cesto per tempo, non sono in grado di contagiare le altre. E questo lo voglio dire anche e soprattutto ai cittadini perché continuino ad avere fiducia nell'ospedale e nel personale del Cardinal Massaia e di tutto il territorio dell'Asl di Asti", afferma il direttore dell'Asl di Asti, Ida Grosso. "Personalmente - aggiunge - sono indignata e offesa per tutti gli operatori che quotidianamente operano con onestà, trasparenza e risultati importanti per la salute del cittadino. Dopo aver accertato la sparizione di strumentazione e materiale vario - prosegue - l'Asl di Asti ha provveduto a informare l'autorità competente, che ringrazio per la massima e sollecita collaborazione".
"Ho appreso questa mattina delle indagini che coinvolgono quattro medici e un infermiere dell'ospedale di Asti. Sono indignato e sconcertato nel vedere come operatori sanitari possano commettere gravi reati (truffa e peculato) e approfittarsi della sanità pubblica". Lo afferma l'assessore alla Sanità della Regione Piemonte, Antonio Saitta, commentando l'inchiesta dei carabinieri del Nas.
"Appropriarsi di beni dell'ospedale a fini privati vuol dire recare un danno ai pazienti, alle casse della Regione e a tutti i medici, infermieri e operatori che nelle nostre strutture sanitarie lavorano non solo in modo corretto e trasparente, ma con dedizione, passione e sacrificio - aggiunge Saitta -.
Attendiamo lo sviluppo delle indagini e gli esiti processuali, ma voglio ringraziare la direttrice Ida Grossi e i suoi collaboratori che hanno reso possibile l'azione delle forze dell'ordine. Nella sanità pubblica ci deve essere posto solo per pulizia e trasparenza, non per gli approfittatori che non distinguono tra il pubblico e il privato".
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