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16 Maggio 2016 - 10:49
Il più anziano, Domenico Bo, ha cento anni; il più giovane è invece un bimbo di pochi anni che, in braccio alla mamma, guarda sfilare le centomila penne nere arrivate da tutto il mondo. Due vite distanti e diverse, unite in nome degli alpini che oggi ad Asti hanno rinnovato la tradizione della loro Adunata nazionale. Un momento di festa - salutato da Papa Francesco al termine del Regina Coeli - ma anche di riflessione sull'importanza ai giorni nostri delle Forze Armate che "danno un servizio alla patria - sottolinea il ministro della Difesa, Roberta Pinotti - e sono ricchezza per la nostra società".
Alle 9 in punto il via alla sfilata, che proseguirà per tutto il giorno, in una imbandierata Asti, la terra del Palio e del vino - ricorda il sindaco Fabrizio Brignolo - che per l'occasione ha mostrato "il suo sorriso più bello". "Custodi della memoria e orizzonte della gioventù", recita lo striscione che apre il lunghissimo serpentone davanti alla fanfara militare, ai reparti alpini di formazione, a Ufficiali e Sottufficiali in servizio.
"L'Adunata, unica al mondo, trasmette e conferma valori di solidarietà, impegno e integrazione", afferma il generale Claudio Graziano, Capo di Stato Maggiore della Difesa, che dalle penne nere raccoglie "un forte messaggio di speranza e di ottimismo alpino". Gli Alpini, del resto, sono "una specialità amata dalla gente, espressione della collettività nazionale", osserva il generale Danilo Errico, Capo di Stato Maggiore dell'esercito. Soldati che da Piazza San Pietro il pontefice esorta "ad essere testimoni di misericordia e di speranza", seguendo così l'esempio "del beato Don Carlo Gnocchi, del beato Fratel Luigi Bordino e del venerabile Teresio Olivelli - aggiunge il pontefice - che onorarono il Corpo degli Alpini con la santità della loro vita".
Il saluto di Bergoglio è un momento "emozionante", dice il ministro Pinotti, e dimostra "come gli Alpini, spesso impegnati a protezione dei più deboli, siano importanti per la Chiesa" quanto per i cittadini che da queste parti hanno imparato ad amarli ancora di più in occasione dell'alluvione del 1994, quando accorsero ad aiutarli.
In chiusura la consegna della stecca, il tradizionale passaggio del testimone tra Asti e Treviso, città dell'Adunata del prossimo anno.
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