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ASTI. Cascina confiscata a mafia accoglierà vittime di abusi

ASTI. Cascina confiscata a mafia accoglierà vittime di abusi

Guardia di finanza

Rinnovato, oggi a Moncalvo, nell'Astigiano, il protocollo d'intesa che impegnerà le istituzioni locali di Asti, guidate dalla Prefettura, e l'associazione Libera a ultimare il cantiere di 'Cascina Graziella', confiscata alla mafia nel 2008 e destinata a diventare il primo centro d'accoglienza in Piemonte per donne vittime di abusi e dipendenze.

La sottoscrizione è avvenuta alla presenza di don Luigi Ciotti, fondatore di Libera. "A 20 anni dalla legge sui beni confiscati - ha spiegato l'assessore ai Servizi sociali del Comune di Asti, Piero Vercelli - rinnoviamo il nostro impegno alla collaborazione con il progetto dell'associazione Libera". Il consigliere regionale Angela Motta ha simbolicamente consegnato a Don Ciotti l'ordine del giorno che impegna la giunta regionale a prevedere, in sede di assestamento al bilancio di previsione 2016-2018, risorse in conto capitale finalizzate a finanziare il recupero della Cascina.

In tutto l'Astigiano sono una decina i beni sequestrati e confiscati alle mafie.

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