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12 Novembre 2015 - 13:28
Susanna Camusso
"Nel 2011 facemmo una lunga campagna dicendo che bisognava riportare nel codice penale italiano la dizione 'caporalato', nel frattempo era scomparsa. Vuol dire che ce ne siamo accorti prima di molti altri". Così il segretario nazionale della Cgil, Susanna Camusso, ad Asti per un incontro su sfruttamento e legalità in agricoltura.
"Molti hanno voluto chiudere gli occhi di fronte al fatto che ci sono modalità di accesso in agricoltura che hanno molto a che fare con lo schiavismo, non con il lavoro - aggiunge -. La proposta che parte da qui oggi è quella che la rete del lavoro agricolo di qualità abbia il vincolo del rispetto dei contratti".
"Su molte cose il governo ha agito rapidamente, ci preoccupa invece il silenzio su un tema, quello del caporalato, più volte annunciato e non praticato". Così la leader della Cgil, Susanna Camusso, oggi ad Asti per partecipare all'incontro 'La legalità è un frutto che va colto tutto l'anno', organizzato dal sindacato nell'ex sala consigliare della provincia di Asti. "Non possiamo aspettare - prosegue Camusso - che torni la prossima stagione della raccolta per scoprire che non si sono fatte le cose. Qui c'è bisogno che oltre le regole sull'assunzione, si ponga esplicitamente il tema dell'accoglienza, che riguarda scelte che devono fare governo e amministrazioni locali".
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