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09 Luglio 2015 - 11:16
Una quarantina di coltellate, inferte con ferocia, con la volontà di uccidere, accanendosi su una donna indifesa. E' questo il numero di fendenti subiti da Maria Luisa Fassi, 54 anni, la tabaccaia astigiana trovata agonizzante, sabato scorso, nel negozio del marito, in corso Volta ad Asti.
L'arma usata dall'assassino è un coltello di grandi dimensioni, uno di quelli da cucina, probabilmente. L'omicida si è accanito sulla donna colpendola ripetutamente alla schiena, all'addome e ai reni, ledendo irrimediabilmente alcuni organi vitali. Lo ha rivelato l'autopsia, svolta dal medico legale Rita Celli, nella camera mortuaria dell'ospedale Cardinal Massaia di Asti.
Quel coltello non è stato ancora trovato. La ricerca continua anche lungo le stesse strade che il killer ha percorso, una volta uscito dal negozio dalla porta principale, la stessa dalla quale era entrato. Nel tragitto, tuttavia, nessun occhio elettronico avrebbe rivelato elementi utili agli investigatori.
Chi è stato ad accanirsi con così tanta rabbia su Maria Luisa? E perché? Questo si stanno chiedendo inquirenti e investigatori, mentre l'ipotesi della rapina finita in tragedia si allontana sempre di più. Troppa ferocia per giustificare il gesto di un malvivente comune.
Le indagini del comando provinciale dei carabinieri di Asti, coordinate dal sostituto procuratore della Repubblica, Luciano Tarditi, proseguono nel più stretto riserbo. Collaborano non solo i militari del Ris di Parma, ma anche i 'profiler' del Ros di Roma. Oggi, nella caserma Scapaccino di via delle Corse, sono continuate le audizioni dei testimoni, persone che conoscevano bene la vittima. Sentiti anche alcuni amici e vicini di casa della famiglia Fassi, clienti del negozio, dipendenti del ristorante che i genitori avevano gestito fino a due anni fa. Il magistrato è tornato ancora una volta nel negozio con altri investigatori.
Ad Asti questa sera si terrà una "fiaccolata per la sicurezza" che, a partire dalle 21, percorrerà il centro, in ricordo di Maria Luisa, "senza strumentalizzazioni e striscioni", secondo quanto richiesto della famiglia Fassi. Da oggi, però, Asti ha già più forze dell'ordine che presidiano il territorio. Il comando generale dell'Arma dei carabinieri di Roma ha inviato una decina di militari del Cio, Compagnia intervento operativo del secondo reggimento mobile di Milano, a supporto del comando provinciale. La prossima settimana arriveranno altre dieci unità da Mestre.
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