E' caccia ai malviventi che, ad Asti, hanno freddato a colpi di pistola il tabaccaio Manuel Bacco, 37 anni, in un tentativo di rapina. Da ieri sera i carabinieri del Comando provinciale stanno setacciando il territorio con oltre sessanta uomini, tra posti di blocco e pattugliamenti, mentre una task force di investigatori esamina le prove sin qui raccolte e le immagini delle telecamere di sorveglianza della zona. Un lavoro incessante, condotto nel massimo riserbo, per stringere il cerchio attorno ai due banditi. L'identikit tracciato dopo aver raccolto la testimonianza di una ventina di persone, tra cui la moglie della vittima, Cinzia, è quello di due uomini - ma potrebbero esserci altri complici - in abiti giovanili, a volto coperto, che dopo aver fatto fuoco sono fuggiti a bordo di un'auto chiara. Puntavano all'incasso della giornata, ma la reazione del tabaccaio, intervenuto per difendere la moglie strattonata da uno dei due malviventi, ha fatto perdere loro il controllo. Due i colpi esplosi dai banditi, che non hanno lasciato scampo alla vittima, colpita a bruciapelo al torace. Manuel Bacco, qualche piccolo precedente per droga alle spalle, è morto prima che l'ambulanza del 118 potesse prestargli i soccorsi del caso. Oggi gli esperti della scientifica dell'Arma sono tornati nella tabaccheria di corso Alba, alla periferia di Asti, per un nuovo sopralluogo a caccia di elementi utili alle indagini. Gli esperti della balistica stanno esaminando i bossoli, mentre nelle prossime ore si svolgerà l'autopsia disposta dalla Procura di Asti sul corpo della vittima. Davanti alla saracinesca della tabaccheria posta sottosequestro anche un mazzo di fiori, l'omaggio degli amici e dei conoscenti della zona. "Aveva avuto qualche problema da giovane, ma da quando si era sposato ed aveva avuto un figlio tirava dritto", raccontano i residenti del quartiere sotto choc per l'accaduto. "Ormai non si vive in pace da nessuna parte", aggiunge una signora con le borse della spesa che poi si allontana con passo veloce. "Fare il tabaccaio è un mestiere pericoloso. E' necessaria più sicurezza", afferma il presidente della Federazione Italiana Tabaccai, Giovanni Risso, mentre Mario Valpreda, presidente provinciale della stessa Federazione, parla di una categoria di lavoratori ormai "spaventati". "La paura per noi - dice - va al di là del furto in sé: oggi rischiamo di più".
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