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28 Marzo 2019 - 12:09
La frana dello scorso mese di ottobre
Dopo mesi di attesa il comune è riuscito a reperire le risorse necessarie per “liberare” i cittadini residenti in Strada Croceserra. “Si tratta di 45 mila euro - racconta il sindaco Enrico Bovo - è un bagno di sangue per noi ma siamo riusciti a trovare i soldi necessari per i lavori da fare su quella strada. Per Pasqua dovremmo essere finalmente in ordine in quella zona, speriamo che, poi, che la Regione ci dia una mano o che contribuisca in qualche modo a questa spesa”. “Siamo segregati fuori dalla nostra abitazione”. Questa era stata la denuncia di Fabrizio Adinolfi, che raccontava così, qualche mese fa, i problemi presenti in Strada Croceserra dove possiede una casa. Le forti piogge andate in scena nell’ultima settimana di novembre, infatti, avevano creato non pochi disagi alla circolazione, tra rallentamenti, cadute di alberi o piccole frane che avevano reso più difficile la vita di cittadini e automobilisti. La città metropolitana, in un primo momento, aveva disposto la chiusura di un tratto di strada Provinciale 73, la strada che collega la città a Nomaglio, in direzione Nord, e a Borgofranco in direzione Sud. L’amministrazione, poi, aveva chiesto aiuto al comitato interministeriale per la programmazione economica (Cipe), i fondi, più di 100 mila euro, per i lavori necessari sarebbero potuti arrivare direttamente dal governo con le risorse messe a disposizione per il dissesto idrogeologico. Interventi necessari sia lungo la provinciale che sulla strada comunale Croceserra, anch’essa interessata da smottamenti importanti.
Proprio qui che ci sarebbero stati i problemi più gravi.
“La mia famiglia dallo scorso 7 novembre - scriveva Fabrizio - è stata segregata fuori dalla propria abitazione da parte del Comune di Andrate che con l’ordinanza n.12 del 7/11/2018 ha chiuso la strada comunale Croceserra-Andrate, strada di accesso a casa, e per mettere in sicurezza il muro di controripa della Strada provinciale n. 73 della Serra, ha distrutto l’accesso alla mia abitazione. Da allora l’amministrazione Comunale tergiversa, riversando la colpa sulla Città Metropolitana di Torino, da cui aspetta i fondi, sebbene la strada fosse comunale e sebbene abbia soldi per restaurare il lavatoio”.
La situazione, adesso, si sarebbe finalmente risolta.
Il progetto per rimettere in sesto l’area, dopo la caduta del muro sulla provinciale, sarebbe costato circa 110 mila euro, risorse che né il comune né la Regione erano in grado di spendere. Ora, proprio per intervenire al più presto, l’amministrazione ha messo in piedi un progetto più piccolo, da 45 mila euro.
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