Dal canone Rai non si potrà più scappare. Obbligatorio. Per tutti. Anche per chi, fino a ieri, se ne infischiava allegramente. Inserito nella bolletta dell'elettricità. 100 euro in un'unica rata, esclusivamente per la prima casa. E se è così il piccolo Comune di Andrate ha pensato di rispondere pan per focaccia. "Dobbiamo pagare per forza? Bene, allora garantiteci il segnale" esplode il Sindaco Enrico Bovo che pochi giorni fa ha portato una delibera sul tavolo del Consiglio Comunale: "Ordine del giorno per la richiesta di un migliore servizio di trasmissione televisiva in vista dell'inserimento del canone sulla bolletta elettrica". Il fatto è che la Rai Way è la società italiana proprietaria delle infrastrutture e degli impianti per la trasmissione e diffusione televisiva e radiofonica della Rai, ed è presente capillarmente su tutto il territorio nazionale, disponendo di una sede centrale a Roma, 23 sedi territoriali e oltre 2.300 siti dislocati sul territorio italiano. Peccato che numerosi Sindaci e Amministratori di Comuni italiani abbiano segnalato, dopo l’introduzione del digitale terrestre, le costanti e crescenti difficoltà di accesso al servizio televisivo da parte di singoli e famiglie residenti nelle zone montane, in particolare nei borghi più difficilmente raggiungibili delle aree interne. E se è vero che è necessario ridurre l’evasione dell’imposta (notevolmente limitata grazie al nuovo sistema di pagamento), allo stesso tempo deve essere assicurato un adeguato servizio agli utenti consentendo la ricezione di tutti i canali, in particolare quelli del servizio pubblico, senza trascurare le aree montane italiane, alpine e appenniniche, dove, purtroppo, resta elevato il digital divide. Andrate è quindi tra quei Comuni che hanno deciso di protestare chiedendo al Governo e al Parlamento (visto che finora non son bastate le proteste dell'Uncem) di avviare un completo monitoraggio su tutto il territorio italiano coinvolgendo gli enti locali ed attivare un tavolo interministeriale.
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