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15 Gennaio 2015 - 10:20
Comuni schierati contro l'Imu sui terreni agricoli, introdotta dal Governo di punto in bianco, dalla sera alla mattina, per rimpinguare l'uscita del bonus degli 80 euro. Sia a Nomaglio che Andrate, le Giunte Comunali, accodandosi alla protesta intrapresa già da altri Comuni (compresi alcuni canavesani, capofila Bollengo con il Sindaco Luigi Sergio Ricca) e sostenuta da Anci e Uncem, hanno deliberato un ordine del giorno, nel mese di dicembre, per chiedere al Governo di sospendere immediatamente per l’anno 2014 l’attuazione del Decreto Ministeriale ed attivare un tavolo di concertazione con gli enti locali e le associazioni di rappresentanza.
In seconda battuta si chiede di "avviare l’iter per un disegno di legge che riconosca l’importanza della ricomposizione fondiaria, aggiornando il catasto, sull’esempio di quanto fatto in altri Paesi UE" e di "riconoscere, tramite apposite leggi, l’attività agricola anche non professionale, nonché la gestione forestale attiva, come forma di tutela, protezione, difesa delle aree montane".
Lo stesso ordine del giorno è stato presentato in Consiglio Comunale a Borgofranco dalla minoranza "Lista Civica per la Libertà" ma il Sindaco Livio Tola non ha ritenuto di inserirlo all'ordine del giorno della seduta svoltasi il 22 dicembre.
"Non l'abbiamo inserito per ragioni di tempistiche - si è giustificato Tola - e perché vorremmo approfondire questo tema. In linea di massima siamo d'accordo perché il Governo, ancora una volta, spreme i cittadini, e a Borgofranco ha tagliato risorse per 18mila euro. Vorremmo capire come ci si è arrivati. Inseriremo l'ordine del giorno nel prossimo consiglio".
Fausto Francisca, dai banchi della minoranza, ha cercato di mettere un po' di pepe al sedere del Sindaco, ricordando il ricorso presentato dai comuni (in questa zona hanno aderito Bollengo, Settimo Rottaro e Vestignè) dal Tar del Lazio, il quale la settimana scorsa ha disposto la sospensione ed ha fissato la camera di consiglio per il 21 gennaio 2015.
"Chiediamo che l'odg sia inserito prima della scadenza del 26 gennaio – ha ribadito Francisca -. A causa di questo DDL i cittadini per 10 o 40 euro dovranno recarsi dal commercialista e spendere molto di più. Inoltre i terreni considerati agricoli e per cui si dovrà pagare sono perlopiù terreni boschivi, ereditati ed abbandonati".
Nella zona della Dora Baltea, secondo il DDL, solo Andrate verrebbe parzialmente sgravato.
ODG
Il Ddl individua tre fasce altimetriche: i terreni dei Comuni con altitudine del centro sopra 600 metri saranno esenti; tra 281 metri e 600 metri esenti solo se di proprietà di coltivatori diretti o imprenditori agricoli professionali; fino a 280 metri saranno tutti oggetto di imposta. Solo 1.578 Comuni fruiranno dell’esenzione totale IMU rispetto ai 3.524 attuali; ben 2.568 avranno invece un'esenzione parziale, che si limita ai coltivatori diretti e agli imprenditori agricoli professionali. I restanti contribuenti, 3.912 Comuni, dovranno pagare entro il 26 gennaio 2014 tutta l'imposta sui terreni relativa al 2014.
L'ordine del giorno approvato dai Comuni sottolinea che "non si possa procedere all’attuazione di un decreto inerente l’introduzione di una nuova forma di tassazione per i Comuni fino ad oggi esenti, anche considerando la difficile situazione economica che sta vivendo il settore agricolo nel nostro Paese, in particolare nelle aree montane". Inoltre sottolinea quanto "sia opportuno avviare un percorso partecipato tra il Governo e le Istituzioni affinché sia concertato un metodo di individuazione delle zone montane e collinari esenti da Imu, non ritenendo sufficiente il mero posticipo al 26 gennaio 2015" e che "non si possa riferirsi alla solo altimetria come strumento di selezione dei Comuni montani esenti da IMU perché vi sono altri fattori quali l’orografia, il deficit infrastrutturale, la densità di popolazione etc riconosciuti anche a livello europeo".
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