Medaglie, gioie, delusioni, lacrime ed emozioni. Tarragona saluta i XVIII Giochi del Mediterraneo, mentre le immagini più significative di questa avventura catalana vengono proiettate sugli schermi dell’Estadi Club Gimnàstic, nel corso della cerimonia di chiusura andata in scena stasera. E ancora una volta, come accade ormai da Almeria 2005, l’Italia chiude il medagliere in testa, forte delle sue 156 medaglie (56 ori, 55 argenti, 45 bronzi): troppe per essere raggiunta dai padroni di casa della Spagna, fermi a 122 (38 ori, 40 argenti, 44 bronzi); un abisso impossibile da risalire per la Turchia, terza a 95 (31-25-39). Centocinquantasei gemme che la delegazione azzurra riporta a casa grazie alle sue campionesse e ad i suoi campioni. “La conferma dell’Italia al vertice del medagliere mi riempie d’orgoglio – ha twittato il Presidente del CONI, Giovanni Malagò, che non ha fatto mancare il suo supporto agli atleti nella visita di inizio settimana -. Il mio ringraziamento vada a tutti voi, cari Azzurri, per avere onorato alla grande questo impegno sportivo”. Ad una squadra - la più numerosa delle 26 con i suoi 407 atleti tra i 3600 atleti presenti qui in Catalogna - che si era presentata ai Giochi con il quarantottenne Giovanni Pellielo, l'alfiere più longevo di sempre nella storia delle manifestazioni multidisciplinari azzurre (superato D'Inzeo, alfiere a 43 anni a Messico '68) e che si congeda schierando come portabandiera Luca Spirito, capitano dell’Italvolley che oggi ha sconfitto la Spagna, consegnando all’Italia il meritato epilogo d’oro. Se il 22 giugno la cerimonia di apertura era stata salutata da Re Felipe VI, presente in tribuna assieme al neo premier Pedro Sanchez, quella di chiusura, caratterizzata dall’esibizione del cantante catalano Alvaro Soler che ha proposto i ‘tormentoni’ “Sofia” e “la Cintura”, ha visto il passaggio di consegne con Orano. A rappresentare la città algerina che nel 2021 ospiterà la XIX edizione, c’era il sindaco Noureddine Boukhatem, introdotto dal Presidente del Comitato Internazionale dei Giochi del Mediterraneo Amar Addadi. Tarragona è già passato, l’arrivederci è ad Orano, dove l’Italia, certamente, sarà ancora protagonista.
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