Il 12 settembre è la data della vittoria dei greci sui persiani a Maratona, della fine dell’Olimpiade postbellica di Anversa, della liberazione di Mussolini dal Gran Sasso, del matrimonio di John Kennedy con Jacqueline Bouvier, della deposizione dell’imperatore d’Etiopia Haile Selassie, del record mondiale di Pietro Mennea. Dopo 38 anni, quel 19”72 assicura ancora al campione che non c’è più un posto tra i primi dieci della storia. Soltanto tre tempi ottenuti nel XX secolo, e tutti sulla pista di Atlanta, sono inferiori alla prestazione che è ancora al vertice cronometrico record europeo: 19”32 e 19”66 di Michael Johnson, entrambi record mondiali, il secondo a interrompere il regno di Pietro lungo quasi 17 anni, e 19”68 di Frank Fredericks, secondo a tre metri abbondanti dall’Espresso di Waco nella finale olimpica del ’96. Il miglior omaggio a Pietro, nel giorno che si identifica con lui quanto il moscovita 28 luglio 1980, è offrire un assieme di rilievi privo del gelo che spesso viene attribuito alle cifre, che saranno anche nude ma possono diventare calde. Con lui di mezzo, c’è sempre un fuoco che arde, che crepita: la corsa di Mennea era una torcia che andava a esplorare i territori della volontà, del sacrificio, di un’ostinazione che in lui perdeva contenuti negativi, dell’ambizione mai fine a se stessa. “Non mi sento mai arrivato, sono sempre sui blocchi”. E così, ecco mezzo secolo di storia dei 200, in cui solo un europeo, un caucasico-barlettano, ha diritto di cittadinanza; sei record del mondo smontati e rimontati. È solo finendo di fronte a prodigi del genere che ci si accorge di aver sempre trascurato qualche particolare. Più o meno come capita di fronte a un quadro che amiamo, di cui presumiamo di saper molto ma che non dobbiamo smettere di esplorare. Pietro, quaggiù lo amano ancora in tantissimi. Pensando a lui, viene in mente quel che Hemingway disse quando seppe che Robert Capa, il più grande tra i fotoreporter di guerra, era saltato su una mina, in Indocina. “Era così vivo che non riesco a pensare che sia morto”. Con Pietro, lo stesso. MENNEA DAY 2017 - CALENDARIO E SEDI (in aggiornamento) CAMPANIA: Ariano Irpino (AV) EMILIA ROMAGNA: Rubiera (RE) FRIULI-VENEZIA GIULIA: Gorizia (7/9) LAZIO: Roma (Terme di Caracalla), Cassino (FR), Rieti LIGURIA: Genova LOMBARDIA: Milano (10/9), Busto Arsizio (VA), Casalmaggiore (CR) MARCHE: San Benedetto del Tronto (AP) MOLISE: Campobasso PIEMONTE: Cuneo, Casale Monferrato (AL), Pinerolo (TO, 16/9) PUGLIA: Brindisi, Lecce, Statte (TA), Barletta (18/9) SARDEGNA: Cagliari SICILIA: Palermo TOSCANA: Arezzo, Grosseto, Pistoia TRENTINO: Pergine Valsugana (TN, 13/9) VENETO: Bassano del Grappa (VI)
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