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SCI ALPINO. La Coppa Canavese si è chiusa senza disputare l’ultima gara in programma

SCI ALPINO. La Coppa Canavese si è chiusa senza disputare l’ultima gara in programma
Ancora il maltempo protagonista nella 42a edizione della Coppa Canavese di sci Alpino. L’annunciato recupero della gara del 5 marzo, già rinviata per maltempo, non ha potuto disputarsi per l’arrivo della nuova perturbazione che ha condizionato il fine settimana in tutta la Valle D’Aosta e non solo. Neve a parte, sono state le condizioni precarie della pista del Monte di Frachey, in Val d’Ayas, emerse venerdì pomeriggio a seguito di sopraluogo tecnico a determinare la decisione di annullamento della prova. Prima la pioggia poi le alte temperature dei giorni a seguire hanno determinato con l’innalzamento delle temperature una forte erosione della pista di gara, al punto da impedire il posizionamento in sicurezza delle porte. Le classifiche della manifestazionerimarranno pertanto congelate alla situazione maturata alla gara di Pila del 19 marzo, quarta prova della manifestazione. Ora l’appuntamento per tutti gli sciatori canavesani, protagonisti di questa stagione è fissato per sabato 22 aprile alle ore 20 a Tavagnasco presso il salone polifunzionale, dove in occasione della tradizionale cena dell’Associazione, quest’anno organizzata dallo Sci Club Ivrea, vincitore della precedente edizione della Coppa, saranno proclamati i vincitori delle varie categorie e sarà assegnato il Trofeo ai vincitori della classifica assoluta (maschile e femminile). Franco Gambatesa, responsabile contabile e informatic leader dell’Associazione ha voluto fare un bilancio della stagione. “In questo primo anno di lavoro (3 anni la durata del mandato, ndr) ci siamo creati una organizzazione snella al nostro interno, abbreviato i tempi tecnici operativi, sia per l’organizzazione del pre che del post competizione. Abbiamo velocizzato l’informazione all’interno del direttivo. Siamo stati sempre tutti informati in tempo reale su ogni questione problematica della vita dell’associazione . Di conseguenza i tempi di reazione sono stai tempestivi. C’è stata alla base però sempre disponibilità di tutti. Quello sperimentato quest’anno vuole essere la regola dei prossimi due anni, con il coinvolgimento sempre più forte dei responsabili degli sci club associati”.
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