Una nuova affascinante sfida attende Alessandro Vigo. Un sogno che diventa realtà per questo tecnico italiano di atletica leggera. Il 31enne di Strambino, nonostante la giovane età, è un autentico giramondo: dopo una peregrinazione decennale tra Cina, nord Europa, Emirati Arabi e Kuwait, dal 23 settembre Vigo volerà a Phoenix, in Arizona, per affrontare 3 mesi di formazione nell’ambito della velocità e degli ostacoli presso il celebre team Altis. Un onore e un onere per Vigo, il primo tecnico italiano ad essere stato selezionato da questo centro di preparazione d’èlite statunitense per atleti provenienti da tutto il mondo. E che atleti: 100 provenienti da ben 30 nazioni differenti, 21 dei quali in gara alle recenti Olimpiadi di Rio 2016. Qualche nome? Dal canadese Andre De Grasse, medaglia d’argento nei 200 metri e bronzo sia nei 100 metri sia nella staffetta 4x100 ai Giochi Olimpici Brasiliani, al connazionale Akeem Haynes, anch’egli bronzo con la staffetta 4x100 canadese, dall’americano Aries Merritt, medaglia d’oro nei 110 metri ostacoli alle Olimpiadi di Londra 2012,all’astista a stelle e strisce Allison Stokke, per finire con il britannico Greg Rutherford, medaglia d’oro a Londra 2012 e bronzo a Rio 2016 nel salto in lungo, solo per citare alcuni tra i nomi più conosciuti nel panorama internazionale dell’atletica. Exos, il centro sportivo nominato come migliore negli Stati Uniti d’America nel 2016, sarà teatro di quest’indimenticabile esperienza di Alessandro, che potrà lavorare insieme e confrontarsi quotidianamente con alcuni tra gli allenatori più validi al mondo, come il direttore tecnico Dan Pfaff e i suoi collaboratori Andreas Behm, John Godina, Stuart McMillan e Kevin Tyler. La storia di Vigo è da globetrotter, tutta da raccontare: “Mi sono avvicinato a questo sport nel 1996, all’età di 11 anni, e sin dalla sua fondazione ho fatto parte dell’Atletica Strambino, società sportiva per cui ho prima corso, specializzandomi in particolar modo sui 400 metri ostacoli, e poi allenato. Qui ho iniziato e qui in futuro concluderò la mia carriera. Nel 2005 ho lasciato l’attività agonistica, ma due anni più tardi sono tornato in pista nelle vesti di tecnico. Nel 2010 ho vissuto la prima bella esperienza all’estero, più precisamente in Cina, a cui hanno fatto seguito importanti momenti formativi nell’Europa del Nord, negli Emirati Arabi e in Kuwait. Passo dopo passo, mi sono avvicinato all’atletica d’èlite e da quando la mia domanda per entrare a far parte per qualche mese del team Altis è stata accettata non sto più nella pelle. Pensare di lavorare con atleti e tecnici di questo calibro é difficile da credersi. Penso a tutto il lavoro e agli studi fatti, alle scelte complesse degli ultimi anni: ora è tempo di raccogliere i frutti. Ringrazio l’Atletica Strambino per il supporto incondizionato e tutte le persone vicine e lontane che mi hanno spinto e motivato attraverso gli ultimi difficili mesi”. Lo strambinese ha un sogno nel cassetto: condividere questa fantastica esperienza negli Stati Uniti d’America, i metodi di allenamento e tutto quanto appreso a Phoenix, con i tecnici di casa nostra e proprio per questo motivo tende la mano verso i dirigenti della Federazione Italiana di Atletica Leggera. “Vado negli Usa, imparo e torno. Sono sicuramente emozionato per la nuova avventura che mi attende, ma soprattutto sono al settimo cielo. In America cercherò di fare tesoro di tutto, per poi tornare a casa e metterlo in pista, cercando di organizzare almeno qualche incontro e allenamento collettivo. Non voglio passare come un riformista, tuttavia questa sarà una grande esperienza, a stretto contatto con i migliori al mondo, e credo possa tornare utile a più persone. Per assurdo è stato più facile per me entrare in Altis negli Stati Uniti d’America che non al centro federale di Formia ”. Idee chiare quelle di questo giovane tecnico, a cui viene naturale augurare il meglio per la sua gentilezza e i sacrifici compiuti in tutti questi anni: “La parola chiave per me è volontà. Mai strafare, mai eccedere. Mettere giù un passo alla volta pensando di arrivare a qualcosa di buono, in futuro. Amare lo sport, quello è il vero concetto da allenare!”. Carry the shield, Alessandro.
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