A questa foto sono correlati i ricordi più belli dell’avvicinamento alle ultra distanze. Come riportato dalla didascalia preimpostata dalla fotocamera che ha immortalato quel momento, saranno state circa le 13.00 di una domenica di aprile e avevamo appena percorso 300 km tra Piemonte e Lombardia, partendo a mezzanotte dall’ex stazione TAV di Chivasso. I due ciclisti insieme a me nella foto sono veterani, abituati e attrezzati, mentre per me era la prima volta che percorrevo più di 200 km. Poche ore prima di partire il meteo non prometteva bene, il cielo era grigio e alle sette ha cominciato anche a scendere qualche goccia d’acqua. Un po’ intimorito ho caricato lo zaino con tutto il necessario in spalla e sono partito in direzione Chivasso. La notte faceva molto freddo, si vedeva la brina sulle macchine, ma noi pedalavamo facendoci cullare dal suo buio e dal cielo stellato. Per fortuna nelle randonnée ci sono dei timbri obbligatori da mettere nella carta di viaggio e questo ti permette di fermarti, mangiare, bere e rifiatare un pó. Ricordo che durante la discesa dalla Serra d'Ivrea tutti dicevamo 'con questo freddo preferisco la salita rispetto alla discesa. La mattina presto il freddo ha raggiunto il suo apice, ma fortunatamente ci siamo fermati in un bar a fare colazione e bollare la carta di viaggio. Vi assicuro che il caldo di quel locale, aperto in anticipo per il passaggio di noi ciclisti, ci ha rinvigoriti. L’arrivo a Stresa e l’alba sul lago ci hanno regalato uno degli scenari più belli tra quelli che ho potuto godere nelle mie avventure. Fatta qualche foto e uno spuntino veloce siamo ripartiti in direzione Chivasso percorrendo immensi rettilinei dietro ad un piccolo gruppo di altri ciclisti. Arrivò qua la mia prima crisi di fame e sonno che mai avrei pensato di avere. Un panino, un pó di cioccolata e dell'acqua fresca mi hanno permesso di riprendermi e continuare a pedalare. Tredici ore dopo eccoci all’arrivo, affamati e stanchi. Era la mia seconda randonnée, la prima in cui ho pedalato una notte fuori e da questa esperienza è nata la passione per le lunghe distanze. Per intenderci sono il ragazzo più giovane nella foto e tra tutti quelli con cui ho pedalato quel giorno. Fabio
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