A Fiuggi, la temperatura delle emozioni raggiunge il culmine improvvisamente. La sala, alla consegna a Ruggero Pertile della medaglia d'oro dei Giochi del Mediterraneo 2013 (attribuita dopo la squalifica del marocchino Baday nella prova di Mezza Maratona), intona a gran voce l'inno di Mameli. Cantano tutti: gli azzurri, il presidente del CONI Giovanni Malagò, quello della FIDAL Alfio Giomi, ed è una sorta di inaspettato, bellissimo rito collettivo. Se la quattro giorni di Fiuggi, successiva al peggior Mondiale di sempre per l'atletica italiana, doveva servire anche ad una - indispensabile - operazione di ricomposizione della squadra, di "team building", per dirla in altre parole, l'obiettivo, esattamente in quell'attimo, appare concretizzato. Malagò scuote la Nazionale con le sue parole, ma contribuisce ad innalzare la temperatura, accrescere le "dimensioni del sogno" (citando la riuscita metafora di Loren Seagrave nel meeting della serata precedente). "Oggi l'atletica - il sunto del lungo intervento del numero uno dello sport azzurro - ha dei problemi: è vero, a Pechino, in alcuni casi, siamo stati molto sfortunati, prima e durante le gare. Ma adesso vanno trovate delle soluzioni. A Rio vinceremo o perderemo insieme, di questo potete essere sicuri. Tutti dovranno dare il massimo". Un messaggio chiaro per tutti: "Il CONI e la Federazione con il presidente Giomi, un appassionato, uno che vive a trecentossesantuno gradi la vostra vita sportiva, sono al lavoro per mettervi nella condizione di cercare di fare il vostro miglior risultato dell'anno proprio a Rio, magari, nel caso dei più giovani, anche la migliore prestazione della carriera. Per Rio sono ottimista, ma da presidente del CONI non mi sentirò un fenomeno se vinceremo tante medaglie, perchè c'è ancora moltissimo da fare sul fronte della scuola, della cultura e della storia dello sport". A nome degli azzurri prendono la parola due atleti che ben conoscono l'emozione del podio olimpico: il martellista Nicola Vizzoni (argento a Sydney 2000) e il triplista Fabrizio Donato (bronzo a Londra 2012): "Qui a Fiuggi - esordisce capitan Vizzoni - abbiamo vissuto giornate intense e di confronto verso Rio. Quello che ci attende sarà un anno molto importante: certo, per me non è la prima volta, ma negli occhi di tutti vedo tanta volonta e in qualche caso anche voglia di riscatto". "Tre anni da Londra - aggiunge Donato - sono letteralmente volati. Di questa esperienza a Fiuggi porto con me belle motivazioni e l'immagine di un gruppo con cui è stato emozionante raccontarmi come raramente mi era capitato prima. Tutti hanno grandi sogni ed io sono un sognatore. Il nostro sogno olimpico parte da qui e vuole arrivare a Rio e - rivolgendesi al presidente Malagò - non c'è un azzurro che non sarà pronto a dare tutto". "Anche se in ritardo - il commento del maratoneta Ruggero Pertile - una medaglia è sempre una medaglia. Sentire l'inno cantato dai miei compagni di squadra è stato bellissimo, li ringrazio davvero per avermi fatto vivere un così bel momento". "L'atletica italiana qui a Fiuggi - il commento del presidente federale Alfio Giomi - sta cercando di dimostrare la sua capacità di essere squadra. Dopo Pechino, abbiamo l'occasione per cambiare e correggere quello che non ha funzionato ai Mondiali, dove non l'Italia non ha brillato così come aveva fatto nel resto del 2015. Gli incontri che abbiamo avuto in questi giorni con atleti, tecnici e società non sono stati nè banali nè puramente formali e in tutti abbiamo visto l'aspirazione di voler essere all'altezza per cogliere il giusto risultato nel momento clou dell'anno che ci attende e ci conduce a Rio 2016". Quella odierna è stata anche l'occasione per la consegna di un importante riconoscimento internazionale a Giuliano Corradi, tecnico dell'alto azzurro insignito dell'European Coaching Award 2015.
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