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CHIVASSO. Il dottor Torchio presenta il suo libro

CHIVASSO. Il dottor Torchio presenta il suo libro

Gino Angelo Torchio

A cento anni di distanza, un viaggio che percorre le tappe della storia, un racconto che vuole trasmettere un messaggio di tolleranza e di fratellanza. Venerdì 26 ottobre, alle ore 21, presso la Chiesa di Santa Maria degli Angeli a Chivasso, in occasione del Centenario della Vittoria si terrà la presentazione del romanzo “Vilma Bluder”.

Il libro ad opera dell’autore Gino Angelo Torchio, 69 anni narra lo spaccato di vita vissuta in alta quota, negli ultimi due mesi della 1° Guerra Mondiale, in cui si fondono la gioia per la vittoria e il contemporaneo dramma dell’Influenza Spagnola.

Ispirato alla pandemia dell’Influenza Spagnola, vissuta nelle povere borgate di alta montagna, l’autore prova a lanciare ai lettori un messaggio di solidarietà, un insegnamento speciale, auspicabile nell’attuale società odierna.

Torchio è un medico chirurgo da circa 41 anni, inizialmente presso il San Luigi Gonzaga di Orbassano e poi presso l’Ospedale Civico di Chivasso ed è anche un Medico di Famiglia in Chivasso, Rondissone e Betlemme.

Ma la passione per la scrittura lo accompagna da molto tempo e questo romanzo è solo uno dei tanti capolavori pubblicati negli anni.

Ho iniziato a scrivere nel 1984 ed ho continuato a scrivere fino ad oggi. Naturalmente lo faccio per diletto e nel corso del tempo ho prodotto diversi “lavori” come “Società di Strada”, “Lucento”, “Rosa Corallo”, “La casa del Generale”, “Con i nostri occhi”, “Oltre i limiti” e due testi teatrali.

Sono Socio dell’Associazione Medici Scrittori Italiani e dell’Unione Mondiale dei Medici Scrittori. 

Ho partecipato e partecipo in Giurie di Premi Letterari come il “Premio Letterario Cesare Pavese” che si tiene annualmente a Santo Stefano Belbo ed anche il Concorso Nazionale “L’Arma e le sue Donne, 2018”, istituito dall’Associazione Nazionale Carabinieri- Sezione Salvatore D’Acquisto, che si è tenuto quest’anno a Chivasso.

E conclude: “Scrivere mi soddisfa molto. Non c’è cosa più bella, confortante e a volte salvifica, che svolgere ciò che piace, in particolar modo se questo lo si fa per piacere e per passione. Lungi da me da essere un lavoro! Ed ora attendo il 2019, il materiale scritto è già al completo”.

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