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02 Ottobre 2018 - 16:27
Mancano solo pochi giorni al 47° Euromineralexpo che si svolgerà dal 5 al 7 ottobre presso il Pala Alpitour in corso Sebastopoli 123 a Torino.
All’interno di Euromineralexpo esporranno 220 espositori su di uno sviluppo di 1200 metri di tavoli, una occasione unica per i collezionisti di minerali, fossili e conchiglie di arricchire la propria collezione, mentre per le signore sarà una visita molto gratificante per la presenza di espositori altamente qualificati di gemme, gioielleria e bigiotteria. Anche nell’edizione di quest’anno ci sarà lo spazio “balconata” dove esporranno i cercatori e collezionisti delle valli torinesi assieme alle varie Associazioni mineralogiche e paleontologiche.
I bambini che si presenteranno allo stand dell’A.V.I.S. con il coupon stampato sulla locandina pubblicitaria presente su tutti i quotidiani del Piemonte riceveranno un piccolo minerale in omaggio e potranno cercare i minerali entrando nella ricostruzione di un tratto di galleria di miniera con tanto di minatore e carrello carico dei minerali estratti. Considerato il successo della passata edizione sarà ancora presente il cucciolo di T-Rex cavalcato da un paleontologo che si aggirerà all’interno del Pala Alpitour: una attrazione per tutti i visitatori.
Visto il grande successo di pubblico che riscuote la dimostrazione della ricerca dell’oro alluvionale setacciando le sabbie dei fiumi, anche quest’anno verrà allestito il diorama che ricostruisce l’alveo di un fiume per permettere a tutti i visitatori di cimentarsi nella ricerca del prezioso metallo con il ritrovamento di vere pagliuzze d’oro.
La dimostrazione verrà effettuata da un noto ricercatore del Canavese che ha dedicato tutta la sua vita alla scoperta di depositi alluvionali auriferi lungo i fiumi e torrenti del Piemonte. Ai visitatori che si fermeranno verranno spiegate tutte le varie tecniche di ricerca, dalla tradizionale “batea” alla più complessa “canaletta”.
Una interessantissima dimostrazione di archeologia sperimentale dove si apprenderanno le tecniche dell’accensione del fuoco, della lavorazione delle ossa per ottenere armi ed utensili e come si lavoravano le pietre per ottenere i colori, armi ed utensili.
Anche quest'anno, direttamente dalla “Pesciara” di Bolca, noto sito in provincia di Verona, ci sarà una tonnellata di rocce ricche di pesci e piante fossili che saranno a disposizione dei bambini che si potranno divertire a spaccarle per trovare questi organismi fossilizzati e una volta trovati li potranno portare a casa per iniziare la loro collezione.
Nello spazio balconata saranno allestite tutte le mostre tematiche.
La mostra ripercorre le tappe fondamentali della storia mineraria e della geologia trentina, esponendo i più significativi ritrovamenti mineralogici, in particolare i classici di Fiemme-Fassa e delle miniere del Perginese, senza trascurare novità mineralogiche e campioni d’effetto provenienti da località meno frequentate, quali Cima d’Asta, Adamello e Val di Rabbi.
Aperto nel 1862 sul modello dei grandi musei industriali inglesi e francesi dell’epoca (il South Kensington Museum di Londra ed il Conservatoire des Arts et Metiers di Parigi), il Regio Museo Industriale nacque con l’intento di raccogliere tutte le materie prime di interesse industriale, suscettibili di trasformazione in prodotti commerciali, confluendo poi, con la Regia Scuola di Applicazione per gli Ingegneri, a formare il Regio Politecnico di Torino, nel 1906.
Ospitato a Torino nell’antico palazzo dell’allora via Ospedale (oggi via Giolitti, in corrispondenza dell’attuale piazza Valdo Fusi) lasciato libero nel 1865 dal trasferimento, da Torino a Firenze, del Ministero della Guerra della neo capitale d’Italia, il Regio Museo Industriale venne purtroppo incendiato e quasi totalmente distrutto da un bombardamento aereo alleato, la sera dell’8 dicembre 1942.
Un esempio significativo delle raccolte geomineralogiche possedute dal Museo Industriale sarà visibile per la prima volta in occasione della 21°Edizione di MINA, durante la 47° Edizione di EUROMINERALEXPO.
Al Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino sono conservati 104 campioni di meteoriti, alcuni di eccezionale importanza e provenienti da tutto il mondo. La recente pubblicazione del Catalogo delle meteoriti del Museo di Mineralogia e Petrografia dell’Università e del Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino, ha dato lo spunto per esporre a Euromineralexpo un’ampia selezione di questi reperti, cogliendo così l’occasione per dare grande visibilità a questi preziosi reperti conservati nella città di Torino.
In questa 47° edizione di Euromineralexpo il quarzo sarà presentato in molte di queste varietà, selezionate tra importanti località mineralogiche, in tutti i continenti, che ne hanno fornito campioni di grande pregio.
Grande attenzione sarà posta anche ai pregevoli campioni delle nostre Alpi, in particolar modo ad alcuni straordinari e recenti ritrovamenti effettuati in Val Formazza.
Grazie all'Ente Parchi Astigiani saranno esposte le ultime acquisizioni del Museo del Parco riguardanti i fossili ritrovati nel greto del fiume Tanaro, fossili risalenti a circa 5 milioni di anni fa.
Oltre alla ricostruzione della mandibola dello squalo gigante megalodonte (richiamando il recente film) e alcuni classici fossili del Pliocene piemontese (5,4 – 2,6 milioni di anni fa), anche una serie di campioni di tracce fossili (Icnofossili) tra i più rappresentativi provenienti dai sedimenti terziari presenti tra il Piemonte e la Liguria. Oltre ai fossili costituiti da resti più o meno completi di parti dell’organismo stesso, ve ne sono degli altri che non fanno parte dell’organismo in quanto tale.
Con tutti questi presupposti nessuno può perdersi una visita a questa favolosa manifestazione nella nuova sede del Pala Alpitour in corso Sebastopoli 123 a Torino, aperta da venerdì 5 a domenica 7 ottobre con orario continuato dalle 9.00 alle 19.00, una giornata da passare con la famiglia tra i tesori della terra e il meglio della oreficeria nazionale ed estera.
Saranno presenti 220 espositori provenienti da 23 nazioni e da quattro continenti.
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