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06 Ottobre 2014 - 18:44
La comunità di Forno Canavese ricorda nel 2014 i 650 anni dalla nascita della Parrocchia Assunzione di Maria Vergine con una rassegna, articolata in tre date, dal titolo "1364 - 2014: 650 anni di cammino della nostra comunità. Per conoscere, riflettere, pregare".
Sabato 8 novembre alle 21 appuntamento in chiesa per l'inaugurazione della mostra fotografica dedicata alla storia della parrocchia attraverso documenti degli archivi parrocchiale e comunale; con l'intervento di don Giuseppe Tuninetti su “La parrocchia ieri, oggi, domani: dal campanile al mondo, tra Forno, Torino, Roma”. Giovedì 13 novembre alle 21 serata di preghiera e riflessione guidata da don Claudio Baima Rughet (VET Distretto Torino Nord) dal tema “Il mondo cambia. E la parrocchia?”. Domenica 16 novembre alle 11 sarà celebrata la Santa Messa comunitaria, in occasione della festa liturgica.
La parrocchia di Forno è dedicata a Maria Vergine Assunta, rappresentata sulla volta, in un medaglione affrescato nel 1902, con gusto vagamente liberty dal pittore Gioachino Aluffo. La storia comincia il 10 aprile 1364, quando viene nominato il primo parroco, Giacomo Silvesco, di Cuorgnè, scelto da Giovanni e Victino dei conti di Valperga (fino a quel momento la comunità di Forno era unica con quella di Rivara, anche dal punto di vista ’civile’). La comunità sottoscrive l’impegno di fornire al parroco annualmente per il suo mantenimento: un quartano di segale tutti coloro che hanno “fuoco e catena”; una ’lesata’ (il carico di una ’lesa’ = slitta) di legna coloro che possiedono buoi; coloro che non possiedono buoi due fascine di legna; infine gli appartenenti alla Confraria, vale a dire la Confraternita di Santo Spirito, un mezzo barile di vino, almeno fino a quando la vigna concessa in enfiteusi al parroco non produrrà adeguatamente. Il parroco può iniziare il suo ministero a Forno anche perché la costruzione della chiesa è finalmente terminata. Il lavoro era iniziato 60 anni prima, nel 1300!
Dell’atto di nascita della parrocchia, purtroppo, non esiste più l’originale; sono rimaste soltanto alcune copie, nell’archivio parrocchiale, che attestano peraltro le liti tra il parroco. La volontà di emanciparsi dalla chiesa matrice è anche legata alla figura di Giovanni Beccuti, non solo semplice parroco, ma doctor utriusque e appartenente ad un ramo della potente famiglia dei Beccuti, i cui membri ebbero un ruolo di primo piano nella vita del Comune di Torino fino alla metà del 1400. A Forno fece costruire sul finire del secolo la cappella di San Bernardo, nella frazione Cimapiasole. Difficile è stato ricostruire l'ordine dei Parroci che si sono susseguiti, tra cui don Giovanni Pitta di Rivara e don Domenico Mollo di Busano. Ma dal 1600, con l’obbligo di tenere i registri di battesimi, matrimoni, morti, i parroci si sottoscrivono e quindi è relativamente facile ricostruire la loro ’successione’.
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