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13 Febbraio 2019 - 16:52
incendio (foto d'archivio)
L’incendio che divampò ad Alpette il 17 febbraio 1962 e che verrà commemorato domenica 17 febbraio causò terribili distruzioni e lasciò un ricordo indelebile in chi lo visse in prima persona. Eppure di quel tragico episodio molti abitanti dei paesi vicini – nati dopo quella data o che all’epoca avevano pochi anni di età – non sanno nulla. Partecipare alla giornata dedicata alla sua rievocazione diventa pertanto doppiamente interessante: perché si tratta di una pagina di storia del territorio e perché si parlerà dei rischi odierni e delle misure di prevenzione necessarie per affrontarli.
La manifestazione era stata annunciata sabato 19 gennaio dopo la presentazione del Progetto “Valle-Albergo”. A parlarne era stato l’assessore Pio Graziano Goglio che annovera, tra le sue competenze, quelle riguardanti l’Ambiente, la Forestazione, l’Agricoltura e che non a caso è da molto tempo impegnato come volontario nella prevenzione degli incendi boschivi: dal 2000 ricopre l’incarico di Vice-ispettore Provinciale dell’A.I.B.
“In questi giorni –aveva esordito – siamo molto attivi nell’attività di prevenzione: il rischio è elevato in una stagione così asciutta”. Per fortuna proprio quella mattina era nevicato e gli addetti ai lavori avevano tirato un sospiro di sollievo: “Per noi è una neve santa, anche se si tratta di appena 10 centimetri e non di due metri…” Le sue preoccupazioni le aveva spiegate facendo riferimento a quanto accaduto cinquantasette anni fa: “Alpette andò a fuoco e perdemmo la Borgata Serai; si arrivò ad evacuare il paese. Eppure all’epoca i terreni venivano mantenuti puliti e qui intorno era pieno di terrazzamenti coltivati. Se qualcosa di analogo dovesse accadere oggi andremmo a fuoco tutti e per colpa nostra, della nostra mancanza di sensibilità”. Aveva proseguito: “Nei giorni degli incendi del 2017 in Valle Susa e nella Valle Orco si pensò a difendere soprattutto le case però serve a poco se si ha il bosco a due passi: oggi accade questo e non è salutare. Nel nostro territorio il vento ha buttato giù 600 o 700 alberi: fino all’altro giorno a nessuno dei proprietari importava qualcosa di queste piante, ora sembrano diventate oro. Abbiamo fatto quattro ordinanze e gli unici risultati riguardano gli appezzamenti intorno al campo sportivo, dove tra breve tempo potremo avere gli atterraggi notturni dell’elicottero del “118”: il campo da pallone è adatto perché illuminato(siamo l’unica località della zona ad averlo) ma c’è bisogno di spazio libero intorno”. Aveva poi concluso: “Occorrerebbe dare maggior autorità ai comuni in questa materia”.
Un discorso interessante quello di Goglio ma che solleva delle domande. Dal punto di vista di chi deve proteggere il territorio dal fuoco è chiaro che più spazi aperti ci sono e meglio è. Tutti d’accordo sul pericolo rappresentato dalle boscaglie cresciute disordinatamente, dai sottoboschi incolti invasi dalle erbacce, però tutta questa ostilità verso gli alberi crea una certa inquietudine in chi li ama e li considera importanti: quale posto hanno i valori paesaggistici del verde? Sulla bilancia costi-benefici pesa di più il rischio che le piante cadano o prendano fuco oppure i benefici che apportano all’ambiente in termini di consolidamento dei suoli, di rallentamento dell’effetto dilavante delle piogge, di depurazione dell’aria e di mitigazione degli sbalzi climatici? Le opposte esigenze sono conciliabili ed in che modo? Sarà molto interessante se anche questi temi verranno affrontati dagli esperti nel corso dei loro interventi.
Domenica 17 febbraio il Comune di Alpette ed il Corpo Volontari A.I.B. del Piemonte organizzano una “Giornata in ricordo dell’incendio del 17 febbraio 1962”. Alle 9, in sala consiliare, i saluti del sindaco Silvio Varetto. Alle 9,15 “Alpette nella storia” a cura di Osvaldo Marchetti. Alle 9,30, la proiezione di un video realizzato dal Corpo Volontari A.I.B. del Piemonte grazie alle testimonianze: “Cosa accadde il 17 febbraio 1962”. Alle 10,15 Interventi tecnici a cura del Corpo Volontari A.I.B. del Piemonte: “Alpette 2019 – Morfologia del territorio – Linee acqua salvaguardia borgate – Prevenzione – Sentieri/Strade tagliafuoco – Studio e realizzazione cdi intervento”. Alle 11 Interventi delle autorità e chiusura dei lavori. Alle 11,30 Inaugurazione della mostra “Brucio anch’io” a cura di Federica Caprioglio e Marco Demaria in collaborazione con il Civico Museo Didattico di Scienze Naturali “Mario Strani” di Pinerolo. Al termine polenta con spezzatino e salsiccia a cura della Pro Loco di Alpette. Alle 17 Messa in suffragio officiata dal parroco don Sergio Noascone.
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