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ALESSANDRIA. Terzo valico. Cariche e lacrimogeni. Quattro manifestanti contusi

ALESSANDRIA. Terzo valico. Cariche e lacrimogeni. Quattro manifestanti contusi

notav

Nuove tensioni, oggi in provincia di Alessandria, tra le forze dell'ordine e i No Tav che si oppongono alla realizzazione del Terzo Valico. A farle scattare, dopo le proteste dello scorso aprile, gli espropri propedeutici alla realizzazione della nuova linea ferroviaria ad Alta Velocità tra Piemonte e Liguria. Al grido "la terra non si espropria, la dignità non si compra", i manifestanti - alcune decine - hanno tentato di impedire i rilievi dei tecnici, scortati dalle forze dell'ordine che hanno risposto con cariche di alleggerimento e lacrimogeni. I primi disordini all'alba nel territorio di Libarna. Bandiere e striscioni No Tav con il tradizionale simbolo del treno crociato di rosso, i manifestanti fronteggiano le forze dell'ordine in assetto antisommossa. E, quando gli agenti premono con gli scudi per tenerli lontano dalla zona delle operazioni, vola qualche spintone. Poi torna la calma. "Oggi è un altro giorno di battaglia per la nostra terra... Sono partiti gli espropri del Terzo Valico... Opere inutili, infiltrazioni mafiose e collusioni con la politica. Il M5S c'è", scrive su Facebook la deputata cinque stelle Laura Castelli. I manifestanti, intanto, si spostano a Moriassi di Serravalle. I disordini maggiori nei boschi della zona, dove vengono rimosse piccole barricate e i No Tav sono allontanati con cariche di alleggerimento e lancio di fumogeni. Il bilancio finale della giornata è di una decina di espropri effettuati - per lo più piccoli terreni che serviranno per la viabilità connessa ai lavori del Terzo Valico - quattro persone ferite in modo lieve e numerosi contusi. "Questi espropri non sono validi, così come quelli già fatti in passato", sostengono i No Tav Terzo Valico, mentre la protesta si sposta a Crenna, nei pressi di Gavi, e poi a Pozzolo, dove le forze dell'ordine interrompono momentaneamente la provinciale per impedire ai manifestanti di avvicinarsi alle attività dei tecnici. Contestano la versione dei No Tav i senatori Pd Daniele Borioli, Federico Fornaro e Stefano Esposito, secondo cui "le presunte irregolarità nelle procedure di esproprio non legittimano alcuno a farsi giustizia da sé". Parla, invece, di "un'opera inutile che finanzierà le mafie" il segretario di Rifondazione comunista, Paolo Ferrero.
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