Hanno immobilizzato una loro insegnante alla sedia della cattedra, usando del nastro adesivo, l'hanno derisa e le hanno tirato dei calci. E' la violenza usata, a scuola, da un gruppo di ragazzini di una prima classe di un istituto superiore di Alessandria. Approfittando della fragilità fisica e di qualche acciacco della 'prof', a quanto pare, alcuni l'hanno bloccata mentre altri riprendevano la scena con i loro smartphone. A fermarli è stato un loro compagno di classe, che li ha allontanati e ha liberato l'insegnante. Dell'episodio non c'è traccia in denunce alle forze dell'ordine e fino ad oggi neppure all'Ufficio Scolastico provinciale di Alessandria e Asti, competete sul territorio. L'atto di teppismo, riportato oggi sull'edizione di Alessandria del quotidiano La Stampa, fino a ieri era passato quasi sotto silenzio. Anche perché i video pubblicati su Instagram e sulle chat di Whatsapp, sono stati rimossi quasi subito dopo la pubblicazione, probabilmente dopo che gli autori della violenza e i loro compagni si sono accorti che il caso avrebbe potuto esplodere nell'opinione pubblica. Gli allievi violenti sono stati colpiti da un provvedimento di sospensione, poi commutato in 'lavori socialmente utili', la pulizia delle classi durante gli intervalli. La decisione è stata approvata dal consiglio di classe. "Come primo cittadino e come professore - commenta il sindaco di Alessandria, Gianfranco Cuttica di Revigliasco - non posso che essere colpito dalla vicenda. Nell'attesa che venga fatta chiarezza su quanto realmente accaduto ricordo che l'amministrazione comunale, nel tempo, ha messo in campo, su un tema delicato come quello del bullismo e del cyberbullismo, diverse iniziative di sensibilizzazione ed educazione. Il caso in questione, nello specifico, è stato gestito dalla scuola e, come ente locale, non siamo stati coinvolti. Resta comunque alta la nostra attenzione affinché vicende del genere non si ripetano". Il dirigente dell'Ufficio Scolastico, Franco Calcagno, ha chiesto informazione: "Stiamo muovendoci per approfondire la veridicità dell'episodio, non essendoci denunce. Aspettiamo notizie dalle scuole e dalle autorità. Il mondo della scuola, comunque, - conclude Calcagno - è sempre molto attento negli atti di prevenzione sul bullismo, sviluppando, negli ultimi anni e negli ultimi mesi approfondimenti di qualità sul tema".
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