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ALESSANDRIA. Carceri: si amplia la protesta degli agenti

ALESSANDRIA. Carceri: si amplia la protesta degli agenti

Si allarga la protesta nelle carceri alessandrine. Dopo gli agenti penitenziari della casa di reclusione di San Michele, anche quelli della Cantiello e Gaeta, hanno iniziato a rifiutare il cibo della mensa interna. "Un'iniziativa - spiega il segretario locale del Sappe, Giuseppe Izzo, in una lunga nota inviata al direttore dell'istituto Alberto Valentini e ai vertici provinciale, regionale e nazionale del sindacato - per denunciare che anche la struttura in piazza Don Soria soffre di una carenza di personale.

Attualmente sono in forza 161 unità, di cui 22 distaccate a vario titolo e 12 a disposizione dell'ospedale militare. Un turno ottimale della I Unità Operativa richiederebbe 130 baschi azzurri, in realtà ne sono utilizzati 61. Da ieri, poi, sono inviate 3 unità settimanali a San Michele". Non va meglio con i turni notturni, "durante i quali molti reparti sono accoppiati, non sullo stesso piano, ma sopra e sotto, e può capitare che un solo agente copra un blocco intero di 140 detenuti su 4 livelli.

Proprio nella Casa circondariale 'Cantiello e Gaeta' sono in corso le indagini dei carabinieri, dopo l'apertura del fascicolo da parte della procura per chiarire cosa sia successo nella cella 9 del quarto piano sezione B, dove la sera del 13 gennaio è morto Tonino Marci, 63 anni, allenatore di squadre giovanili di calcio, arrestato pochi giorni prima per detenzione di ingente materiale pedopornografico e atti sessuali con minori.

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