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21 Luglio 2016 - 10:44
Tribunale
"E' una sentenza da impugnare, ingiusta verso l'ambiente, le vittime e le generazioni future, squilibrata e sbagliata sul piano tecnico giuridico, offensiva sul piano etico morale". Sono queste le ragioni per cui Lino Balza, ex dipendente del Polo Chimico di Spinetta Marengo e parte civile nel processo Solvay che ha deciso di sostenere l'appello del pm Riccardo Ghio contro la sentenza di primo grado.
In primo grado la Corte di Assise di Alessandria, lo scorso dicembre, ha condannato quattro dirigenti a due anni e mezzo ciascuno per disastro colposo, stabilendo la totale insussistenza del reato di avvelenamento doloso delle acque e di omessa bonifica contestati dalla procura, che aveva chiesto complessivamente 127 anni di reclusione. "Una sentenza che appare redatta da dottor Jekyll e mister Hyde", secondo Balza, da anni impegnato nella difesa dell'ambiente. L'uomo, assistito dall'avvocato Massimo Martinelli, si dice "al fianco del pm per sostenere con la massima determinazione il dolo in Appello".
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