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08 Aprile 2016 - 17:50
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Corteo domani ad Alessandria contro la concessione degli arresti domiciliari a Ilir Beti, l'imprenditore albanese, condannato per l'incidente stradale in cui morirono, il 13 agosto del 2011, quattro giovani francesi e il quinto rimase ferito.
Le indagini accertarono che Beti, sfrecciando contromano e ubriaco sull'A26 in territorio di Rocca Grimalda (Alessandria), provocò l' incidente. La Cassazione annullò la condanna con rito abbreviato, per omicidio volontario, a 21 anni e 4 mesi.
Ritornato in appello, Beti fu nuovamente condannato, questa volta a 18 anni e 4 mesi, sempre con l'accusa di omicidio volontario. Ma in attesa del nuovo pronunciamento della Cassazione, la Corte d'Assise d'Appello ha concesso all'uomo i domiciliari.
"Dobbiamo dare un segno forte agli amici francesi. Tutti noi che abbiamo subito un dramma stiamo lottando per evitare che altri provino le nostre tragedie - spiegano i componenti dell'Associazione Familiari e Vittime della Strada - A noi i figli e i familiari non ce li rende nessuno, ma se riusciamo a evitare altri morti per noi è un successo non una vendetta. La nuova legge sull'omicidio stradale non è perfetta, viene infatti lasciata ancora ampia discrezionalità al giudice di riconoscerlo o meno e, pertanto, non è così automatico".
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