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ALESSANDRIA. Traffico illecito di rifiuti, maxi sequestro e arresti del Noe

ALESSANDRIA. Traffico illecito di rifiuti, maxi sequestro e arresti del Noe

Arresto (foto d'archivio)

Gli scarti dei lavori pubblici, strade e ferrovie, finivano in cave e impianti di recupero senza autorizzazione. E' un ingente traffico di rifiuti quello che i carabinieri del Nucleo operativo ecologico (Noe) e il Nucleo investigativo del Corpo Forestale dello Stato di Alessandria hanno scoperto tra Piemonte e Liguria. Un'inchiesta coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Torino, che ha fatto scattare all'alba di ieri arresti e denunce. E che ha portato a numerosi sequestri. Il blitz dei militari dell'Arma all'alba di questa mattina nel Basso Piemonte. Due arresti domiciliari e un obbligo di firma sono stati disposti dal gip del tribunale di Torino, che ha anche emesso il divieto temporaneo di esercitare attività imprenditoriali a undici imprenditori. Si tratta in prevalenza di professionisti del settore movimento terra, gestione cave, centri di recupero e di trattamento rifiuti, bonifiche ambientali e forniture di materiale inerte/edile. Sono ben 95 le persone indagate nell'ambito dell'inchiesta, iniziata quattro anni fa, nel 2011, che ha portato a scoprire l'ingente traffico illecito di rifiuti. In prevalenza terre e rocce da scavo, originati da lavori pubblici nel settore stradale e ferroviario, e in maggior parte provenienti da siti di bonifica a carattere regionale e nazionale - nel Genovese, nel Torinese e nel basso Piemonte - che venivano illecitamente destinati a cave e impianti di recupero della provincia di Alessandria. Nel corso dell'operazione sono stati posti sotto sequestro preventivo parte dell'impianto Sap srl di Spinetta Marengo di Alessandria; l'impianto Busi Ugo, sempre di Alessandria, frazione Castelceriolo; il laboratorio analisi Biogest srl, a Novi Ligure; l'idrotecnica cava ex Vidori sita in Tortona, strada Cabannoni; l'idrotecnica centro di recupero di Tortona, in strada Vecchia per Sale; cava Viscarda, a Sale, automezzi e semirimorchi. Il loro valore complessivo ammonta, secondo i carabinieri del Noe che hanno fatto scattare i sigilli, a circa dieci milioni di euro. L'illecito volume d'affari perseguito è invece stimato dagli inquirenti di circa 2 milioni di euro, mentre il danno erariale ammonta ad un milione di euro. Accertamenti sono tuttora in corso relativamente al presunto danno alle matrici ambientali. Non sarebbe emersi, invece, collegamenti con le grandi organizzazioni criminali.
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