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04 Luglio 2016 - 14:13
"Contribuisce nel breve a dare una spinta alla domanda ma non risolve i problemi strutturali del Paese". Così il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, risponde ai giornalisti che gli chiedono un parere sull'ipotesi di finanziare nel 2017 un taglio dell'Irpef usando le risorse che erano destinate alla riduzione dell'Ires.
"Noi - sottolinea Boccia, a margine dell'assemblea annuale di Confindustria Canavese - siamo per una politica dell'offerta, prima ancora che della domanda. Il Paese, specialmente oggi dopo la Brexit, deve mettersi in una condizione ideale di competitività delle sue imprese. Questo per noi significa partire da una politica dell'offerta per ridurre il gap di competitività rispetto alla Germania e rispetto a una potenziale svalutazione della sterlina, e quindi creare così un circolo virtuoso per l'economia".
La garanzia di 150 miliardi per fronteggiare le crisi delle banche "è uno scudo che riguarda la liquidità, non altre questioni. Secondo noi occorre riaprire il dossier dell'unione bancaria, quello sulla governance economica in termini di Ecofin, e costruire un'idea di Europa che per noi è più di Commissione che intergovernativa, un'idea diversa da quella di Schaeuble, che è legittima ma per noi c'è un'Europa federalista, quella dei padri fondatori". Così il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia, a margine dell'assemblea della Confindustria del Canavese ad Agliè.
Sulla data per il referendum occorre fare attenzione perché a fine ottobre sarà in discussione la legge di Stabilità. Lo ha sottolineato il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia, rispondendo a una domanda sul tema. "Non siamo mai entrati nel merito della questione tempistica - ha affermato Boccia - ma è evidente che a ottobre siamo sotto la legge di stabilità, il che crea la necessità da parte del Paese di agire in termini economici".
Prima di essere costretti ad azioni legate allo sviluppo della Brexit, occorre che l'Europa decida quale politica economica vuole adottare. E' quanto il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia ha detto a margine dell'assemblea di Confindustria Canavese ad Agliè.
"Ci può essere - ha detto Boccia - anche un secondo effetto Brexit, positivo o negativo. Cioè se la Gran Bretagna reagisce prima di noi in senso positivo costringe l'Europa e ancor di più l'Italia a dover reagire. Ma prima che questo accada - ha rimarcato - è forse il caso di chiedersi quale politica economica vogliamo costruire in Europa".
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