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IVREA. A Torino hanno vinto i cinquestelle. A Ivrea “occhi puntati” su Pierre

IVREA. A Torino hanno vinto i cinquestelle. A Ivrea “occhi puntati” su Pierre

Pierre Blasotta in consiglio comunale

Pierre Blasotta, consigliere comunale d’opposizione. Come si sta seduti su quei banchi? Per come sono attualmente impostati i Consigli comunali nei comuni medio-grandi, fare il consigliere, per di più di minoranza, è un puro esercizio di stile. Il potere è sbilanciato a favore dell’esecutivo e, a mio avviso, credo che i consiglieri comunali siano stati esautorati del loro ruolo originario. Difficilmente le discussioni portate avanti in seno al Consiglio Comunale, anche se oggettivamente costruttive, sfociano poi in risultati concreti. Sostanzialmente l’esecutivo si accorda con la sua maggioranza e porta in voto le proprie proposte. Se nella discussione emergono criticità o migliorie , difficilmente la proposta viene rivista, ma si porta comunque avanti così com’è. I cinquestelle hanno vinto a Torino e anche a San Mauro. Pensi che possa succedere anche a Ivrea? Questo è difficile da dire,sicuramente la città sta già iniziando a beneficiare dell’effetto 5 Stelle. Con ciò intendo dire che per paura di spiacevoli riscontri elettorali, la giunta sta mettendo in atto tutta una serie di investimenti per recuperare terreno. A San Bernardo, ad esempio, per recuperare al disastro del progetto “Cava di Quartiere” sono stati messi in cantiere opere importanti che erano rimaste da anni nei cassetti. Fa parte del gioco, non traggo nessuna conclusione con ciò, se non quella che la cittadinanza sta già indirettamente beneficiando delle vittorie a 5 stelle. Qual è il tuo rapporto con i colleghi d’opposizione? Il rapporto è di profondo rispetto anche nelle diverse visioni e pensieri. E’ capitato e capita spesso di collaborare in modo produttivo e trasversale. Insomma non ho nulla da recriminare in tal senso. Destra e sinistra esistono ancora? Concetti e paradigmi, in qualsiasi campo, sono figli dell’epoca in cui vengono elaborati. Per me Destra e Sinistra sono concetti superati nel mondo reale, ma ancora molto vivi nei tradizionali schieramenti politici e in buona parte degli elettori. Lo scorso anno è sembrato che tra le opposizioni e alcuni esponenti del Partito Democratico, più di tutti il presidente del consiglio Elisabetta Ballurio, si fosse instaurato un legame. Era un falso? In politica capita spesso che si creino delle “correnti trasversali” su temi specifici. Su alcuni temi era parso di poter contare anche su componenti della maggioranza PD. Ben presto però ci si è accorti che era solo un modo per avere una contrattualità da spendere all’interno del loro partito e nei confronti dellìelettorato. Ci credi a Ivrea patrimonio dell’Unesco? Mi ritengo una persona estremamente pragmatica e risoluta, per questo motivo guardo sempre con sospetto i progetti che per essere spiegati necessitano di più di una riga di testo. Diciamo che al momento è una scommessa che è costata 450 mila euro e non so se l’eventuale risultato coprirà l’investimento fatto. Queste somme personalmente le utilizzerei per progetti dai riscontri certi e prevedibili. Parcheggi a pagamento, autovelox, tasse. I commercianti hanno ragione a lamentarsi? E i cittadini? Una frase attribuita (forse erroneamente) a Benjamin Franklin recita: «Al mondo di sicuro ci sono solo la morte e le tasse». Le tasse sono per me doverose e necessarie, ma devono essere congrue altrimenti soffocano l’economia. Anche se la responsabilità non è solo del comune, credo che quando le tasse superano la soglia di legittimità, sia un diritto e un dovere dei commercianti e dei cittadini di farsi sentire a gran voce. Nel comune di Ivrea credo che un margine di manovra lo si potrà avere solo rivedendo la spesa corrente. Per far ciò tutti gli sprechi vanno portati a zero e la macchina amministrativa deve essere resa più efficiente. Inutile dire che gravano ancora gli errori del passato che ci porteremo dietro ancora per molti anni, indipendentemente dal fatto che il colore politico del Municipio cambi. L’assessore al commercio cosa potrebbe fare per risollevare un settore che non ce la fa più? Risponderò in modo un po’ vago, perché le deduzioni a cui siamo giunti come gruppo le reputo strategiche e pertanto vanno “protette”. Posso dire che non basta mettere a bilancio delle cifre e poi aspettare che qualcosa accada. In questo campo gioca un ruolo fondamentale la psicologia, che fornisce la sicurezza di cui l’economia necessita per poter proliferare. Premettendo che non è un compito facile, al momento credo che l’amministrazione sia fuori strada, in un continuo inseguimento di “progetti patinati”, che poi nel reale sono solo fuochi di paglia. Castello di Ivrea: tu cosa faresti? Sono solito parlare solo di tematiche di cui possiedo una conoscenza diretta, oppure ho avuto modo di approfondire con il contributo di esperti. Per il tema castello non mi sono ancora cimentato in queste operazioni. Posso dire con certezza però che il castello dovrebbe essere sfruttato per fini turistici e riqualificato dal punto di vista estetico e strutturale. Ma, se fosse un’operazione semplice, qualcuno l’avrebbe già fatto. Questo è un classico caso in cui tutti sanno cosa si deve fare, ma nessuno ha trovato un modo per farlo. Musei. Tecnologicamente cerca dei locali e il Garda boccheggia. Si è sbagliato tutto? Il Museo Garda, per la sua specificità non è un museo che può stare aperto tutto l’anno senza continue sovvenzioni. Un museo, se ben fatto, non è mai un errore, semmai lo è l’incapacità di gestirlo in modo deterministico. Per il museo Tecnologicamente vale la stessa cosa. Non si può pensare che il futuro del museo possa dipendere da terzi che per natura sono sempre inaffidabili. Dopodichè i volontari ci sono, gli elementi del museo pure, bisogna trovargli una nuova sistemazione. Al momento penso che continueranno a tamponare la situazione rimandando il problema di qualche anno. Scs. Intorno al nuovo cda si è rotto il fronte comune dei sindaci dell’eporediese. Ivrea ha perso il ruolo di comune capofila o non lo ha mai avuto? Non riesco a rispondere in modo circoscritto a questa domanda perché non riesco a capire come una realtà come SCS, che deve occuparsi di rifiuti, si ritrovi invece a lottare per i “fronti”, “correnti”, “ruoli” ecc. SCS deve gestire i rifiuti e deve farlo bene. Punto!. Il resto è legato solo agli interessi che gravitano intorno alla gestione dei rifiuti. Sono discorsi sterili perché in futuro tutta la filiera dei rifiuti verrà completamente rivista e l’unico aspetto da tener conto sarà quello ambientale, non di certo le spartizioni, gli interessi e gli utili. La Gran Bretagna è uscita dall’Europa ... L’unione europea è un valore ed una garanzia concettualmente parlando. Quello che personalmente contesto è il modello adottato, ovvero quello di Kalergi a guida tecnocratica. Ben diversa sarebbe un’ Europa figlia del Manifesto di Ventotene, in cui i popoli del continente europeo si organizzano per migliorare lo sviluppo e la convivenza. L’Euro, come moneta, è figlio del paradigma tecnocratico sviluppato negli ambienti latomistici al fine di realizzare il progetto “Stati Uniti d’Europa”. Questo per dire che il concetto d’Europa in se è cosa positiva, ma va completamente rivista e riorganizzata. Quella attuale è una dittatura bancaria. La U.K è sempre stata con un piede dentro e uno fuori, mantenendo la Sterlina. In ogni caso è finita un epoca e come sempre accade il pericolo di gravi scompensi è dietro l’angolo. Quando si rompe un ordine, il caos può tornare, ma con visione dualistica, il caos è l’opportunità per creare un nuovo ordine. Quale futuro per la città di Ivrea? Personalmente credo nel turismo e nell’innovazione. Il turismo è uno dei pochi tipi di economia che oltre a portare ricchezza in senso stretto, porta anche ricchezza al territorio sotto forma di bellezza. Se vuoi attrarre i turisti, oltre ad una predisposizione naturale del territorio, devi rendere belle e pulite e fruibili le risorse di cui disponi. Al momento, per come la vedo io, Ivrea sta attingendo solo al 10% il potenziale turistico di cui dispone. Altro campo è l’innovazione, ma badate bene, non l’innovazione “frivola” che spesso ci propinano come le panchine le app o similari. Per innovazione intendo la ricerca con la R maiuscola. Il mio sogno nel cassetto è realizzare un polo tecnologico altamente specializzato nella ricerca fisica, nella nanotecnologia e nelle nuove energie coadiuvato da una micro università pubblica e totalmente gratuita a numero strettamente chiuso per implementare un principio strettamente meritocratico. Sono convinto che ogni anno l’Italia perda un Fermi, un Majorana, un Emilio del Giudice perché non ha le strutture e le persone adatte a far sbocciare nuovi geni. Ma temo che resterà per sempre un sogno. Cosa non funziona nell’attuale amministrazione? Da questa domanda spesso ci sia aspetta un elenco di cose che sono state fatte male oppure non fatte. In realtà penso che quello che viene fatto è solo la conseguenza di un pensiero originario. Credo che il pensiero su cui poggia l’intero establishment attuale della città non colga l’essenza vera di Ivrea. I motivi sono sostanzialmente due: o non sono in grado di coglierla a prescindere, oppure sono accecati da altro, come interessi personali ed economici, e non riescono a vederla. Il filo che dovrebbe connettere il passato Olivettiano al presente odierno non è altro che una corda tenuta unitaa forza. In modo più ermetico affermo che la “chiave di volta” della città è andata perduta nel corso degli anni. Chi ha l’occhio per vedere però, la può facilmente ritrovare nelle architetture Olivettiane. E’ sempre stata li, celata in bella mostra, in attesa di essere riscoperta.
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