Come anticipato da questo giornale, questa mattina l’Assessore regionale
Maurizio Marrone, rispondendo ad una interrogazione del Consigliere regionale
Alberto Avetta (Pd), ha confermato che gli uffici regionali, il 2 luglio scorso, hanno formalmente comunicato alla Fondazione dello storico carnevale presieduta da Piero Gillardi (presso il Comune) che
"La Regione non iscriverà nel Registro le modifiche statutarie adottate dal Comune di Ivrea...". In particolare - e anche questo lo avevamo detto - la Regione contesta alla Fondazione la modifica statutaria che prevede l’aumento del numero dei componenti del consiglio di amministrazione da 5 a 7 perché è in contrasto con la legge (art.6. comma 5, L. 122 del 30.07.2010). “
Il nostro Carnevale è una cosa seria e va maneggiato con molta cura - commenta Alberto Avetta
- La Fondazione è nata per fare sintesi tra pubblico e privato, e deve essere espressione equilibrata sia dell’amministrazione comunale sia delle componenti associative, storiche e folcloristiche, che da sempre fanno vivere la manifestazione. La politica, in certi casi, deve saper fare un passo a lato”. “
Il Carnevale - continua Avetta - non è un oggetto da trattare a colpi di maggioranze politiche. Il Comune ha piena titolarità per modificare lo statuto ma si deve accettare il confronto con tutti. Si deve fare lo sforzo di ascoltare, di recepite le diverse posizioni e, solo al termine di questo percorso che è molto faticoso, si compiono le scelte. Nel caso delle recenti modifiche dello statuto mi pare che ciò non sia avvenuto. Infatti, alcuni Consiglieri comunali di minoranza avevano sollevato fin da subito obiezioni che, col senno di poi, Sindaco e Giunta avrebbero fatto bene ad ascoltare. Ora tutti ci aspettiamo che il Comune recepisca in fretta il messaggio ricevuto forte e chiaro dalla Regione” Tra l'altro la questione era stata ampiamente dibattuta in Consiglio Comunale a Ivrea e il sindaco Stefano Sertoli aveva negato che Piero Gillardi non si fosse presentato ad un appuntamento fissato in Regione proprio per discutere di tutto questo. Le cose stanno invece proprio come le avevamo raccontate noi... "Lo scorso 9 gennaio - ha scritto Marrone -
era stato contattato il presidente che si era detto intenzionato ad un incontro, il quale, però non è mai avvenuto...". Insomma ci han provato a trattarci come la "bugiarderia" ma la figura del "pinocchio" stavolta l'han fatto loro. E delle due l'una o Sertoli ha concordato con Gillardi di raccontare una bugia e chissenefrega, o la bugia la raccontata Gillardi a Sertoli e lui se l'è bevuta. Morale? La morale non c'è! E' ancora tutto fermo.
"Alla nostra comunicazione del 2 luglio - stigmatizza Marrone -
non è seguito alcunché...".
Sui conti del Carnevale Altro capitolo su cui discutere sono i conti del Carnevale. Il sindaco
Stefano Sertoli, l’Amministrazione comunale, la Fondazione, il presidente
Piero Gillardi, tutta questa “Grande Armata Brancaleone” ce l’ha un’idea di come sia andata da un punto di vista finanziario l’ultima edizione? Stando al sito internet ufficiale ci sa tanto di no. Non esiste, comunque non è mai stato pubblicato, un bilancio di previsione. Fermo con le quattro frecce, chissà in quale cassetto, pure il conto consuntivo. Non esiste un bilancio preventivo per il 2019/2020, ma si scopre che non è mai stato pubblicato anche il Bilancio preventivo 2018/2019 che è poi quello che a consuntivo ha rivelato una perdita di 36.947 euro coperta per fortuna dagli utili degli anni precedenti. Insomma una gestione che fa acqua da tutte le parti anche considerando che l’esercizio non chiude al 31 dicembre ma al 30 giugno e sono passati già due mesi tondi tondi. Sul tavolo anche la prossima edizione del Carnevale che come si sa ha i suoi tempi e i suoi costi, alcuni dei quali, per esempio l’acquisto delle arance, molto impegnativi. Qualcuno se la vuole prendere, oggi (non domani o all’ultimo momento), la responsabilità di dire che cosa si può umanamente pensare di poter fare. Ce lo dice Gillardi?
Ce lo dice il sindaco o aspettiamo che si muova il premier
Giuseppe Conte? Non si tratta di una questione di poco conto considerando che il Carnevale rappresenta per la città l’investimento più rivelante. Con l’autunno alle porte, peraltro, la concentrazione dell’Amministrazione comunale, dovrà essere molto alta anche sul fronte caldo della “giustizia”.
E si comincerà con un’udienza davanti ai giudici del Tar a cui si è rivolto
Alberto Bombonato (grande amico del deputato Alessandro Giglio Vigna e degli assessori comunali Giorgia Povolo e Giuliano Balzola), chiedendo di dichiarare “nullo” l’atto con cui il cda, presieduto da Piero Gillardi, lo ha sostituito nel ruolo di “Generale” con Vincenzo Ceratti. Da aggiungersi all’altro ricorso al Tar (la prima udienza è fissata il 7 ottobre) promosso da 11 ufficiali sui 29 esclusi dal bando di arruolamento.
Altra patata bollente la querela dell’ex vivandiera
Federica Di Matteo (difesa dall’avvocato
Manuel Peretti) a Alberto Bombonato e alla Fondazione. La vicenda, finita su tutti i rotocalchi italiani è assai nota. Ad un certo punto una vivandiera si dimette e nel totale silenzio degli organizzatori intenti a non far trapelare nulla si scopre che prima di abbandonare il campo aveva informato Gillardi e il sindaco su presunte molestie telefoniche da parte del Generale designato e non ancora salito a cavallo. I giornali lo scoprono. Lo scrivono. E succede un patatrac. Evidenti però le resistenze sia del cda della Fondazione, sia del sindaco a dare troppo credito alla storia, un po’ per quell’insano maschilismo che governa la festa, un po’ per il danno di immagine che la manifestazione ne avrebbe avuto, infine, un po’ perchè proprio non capiscono e sono duri di comprendonio… Morale? Il sindaco se ne lava le mani e affida a Gillardi il compito di risolvere in fretta la “frittata” peraltro considerandolo colpevole per essersela fatta sfuggire di mano quando ancora poteva essere gestita. Insomma, nelle prossime settimane tutti i nodi della peggiore gestione di un Ente a cui la città abbia mai dovuto assistere (subendola) arriveranno al pettine. E si ricomincerà dall’ultimo consiglio comunale con il sindaco “tontolone” che fa finta di non sapere di uno statuto “modificato” ma
fermo con le quattro frecce in Regione perchè Gillardi non si è presentato ad un appuntamento pre-Covid. E si ricomincerà da un cda che è in scadenza, deve essere rinnovato e in tanti stan chiedendo la testa di Gillardi. E si ricomincerà –
lo abbiamo già scritto parecchie volte – da Arvedze a giobia ‘n bot, ma nel 2022…