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Castellamonte
11 Dicembre 2022 - 17:43
Santa Cecilia, la patrona dei musicisti, è stata festeggiata a Castellamonte con particolare solennità e con diversi appuntamenti.
D’altra parte la ricorrenza arriva alla fine di un anno particolare, nel quale la Filarmonica “Francesca Romana” ha raggiunto il traguardo dei due secoli di vita e nel quale sono fiorite le iniziative.
Il tradizionale concerto si è tenuto la sera di venerdì 9 dicembre nella chiesa parrocchiale.
Per l’occasione i musici hanno sfoggiato la nuova divisa, realizzata in collaborazione con il Liceo Artistico ”Faccio”, e sono stati festeggiati vecchi e nuovi componenti della banda.
La parrocchia dei Santi Pietro e Paolo ha l’eleganza e le dimensioni giuste per ospitare il pubblico delle grandi occasioni anche se, proprio per la vastità e l’altezza delle navate, non è stata in grado di farlo stare al caldo. Come sempre quando un’orchestra si esibisce in una chiesa, la scenografia offerta dall’insieme presbiterio-abside rappresenta una cornice ideale dal punto di vista scenografico, arricchita in questa circostanza da giochi di luce sulle colonne e, a ridosso della scalinata d’accesso, da argentee “tende di luce” natalizie. I tendaggi blu e giallo chiaro sopra l’altare erano in sintonia con i colori delle divise mentre sugli scalini erano posati vari strumenti e di lato spiccavano le bandiere della banda, tre diversi berretti e due fotografie: una d’epoca, una di quest’anno, scattata dal fotografo Claudio Marino nel giardino del castello cittadino in occasione dei festeggiamenti tenutisi nello scorso mese di giugno. “Entrerà a far parte del libro al bicentenario – ha spiegato il presidente della Filarmonica Giacomo Spiller “ma non uscirete da qui stasera tenendolo sottobraccio: aspettiamo la fine dell’anno per completarlo e lo presenteremo nel 2023”.
I brani scelti per l’occasione, per lo più allegri e dal ritmo spesso incalzante, appartengono tanto ad autori universalmente noti come Ponchielli e Puccini (che del primo fu allievo) quanto a contemporanei. Sono marce come <Sea Song>, composta in Inghilterra all’inizio del Novecento ed ispirata alle canzoni militariste dell’epoca, polche come <Ada> (“la polca – ha spiegato la presentatrice della serata Chantal Gaido – è, nella danza, la corrispondente della marcia”), marce sinfoniche come <Armata Azzurra>.
“La marcia sinfonica – ha puntualizzato la Gaido – è figlia di quella comune. E’ tipicamente italiana e si differenzia dalla prima per la finalità esclusivamente artistica che le consente maggior libertà compositiva e maggior respiro”.
Nel repertorio anche “Air For Band”, il primo brano bandistico specifico per bande giovanili - datato 1956 -mentre gli ultimi pezzi eseguiti hanno un legame diretto con Castellamonte. “A la maison” fu composto dal maestro Pierino Guglielmino in occasione dell’inaugurazione della Casa della Musica: l’idea di costruirla era nata nel 1922 e tre anni più tardi era pronta, grazie alle generose donazioni raccolte.
“Terra Rossa” è l’omaggio a Castellamonte del maestro sardo Lorenzo Pusceddu mentre “DUE 100” è una marcia brillante di Dino Domatti, il maestro che guida la Filarmonica “Francesca Romana”: per quale ricorrenza sia stata composta non c’è bisogno di dirlo…
Nell’intervallo fra la prima e la seconda parte del concerto, il presidente della Giacomo Spiller ha ricordato i tanti eventi organizzati nel 2022.
“L’emozione – ha detto - è particolarmente intensa perché ci avviamo verso la fine di un percorso durato un anno: quello per i festeggiamenti dei nostri due secoli di vita. Non si organizza una serie di avvenimenti di questo tipo in breve tempo. Sono occorsi quattro o cinque anni di impegno e ringrazio tutti: l’organico, il maestro ma soprattutto il direttivo. Di cose ne abbiamo fatte tantissime ed alcune resteranno nel tempo”. Fra queste sicuramente il monumento costruito al cimitero e dedicato ai musici ed alle persone che si sono adoperate per la Filarmonica. "Domani mattina alle 9,30 saremo lì per apporre delle targhette con i nomi dei nostri amici musici che sono andati avanti”.
E’ poi stata la volta di presentare la nuova divisa, di un blu intenso con i risvolti a motivi gialli e blu, così come la cravatta degli uomini e la sciarpina delle donne. “Un anno fa – ha ricordato Spiller - avevamo presentato un progetto un po’ pazzo, chiedendo al <Faccio> di disegnare la nostra nuova divisa. Lo avevano subito accolto con entusiasmo, sia il dirigente Daniele Vallino che le professoresse che hanno seguito i ragazzi: Francesca Delli Carri, Maria Tindara Pruiti, Rita Cuppone”.
A classificarsi prima era stata Elena Piras, che ha spiegato come avesse trovato l’ispirazione. “I colori sono quelli del Carnevale. Quanto al simbolo, ho visitato la Casa della Musica, girandola in lungo e in largo, e mi sono soffermata su un oggetto: un pianoforte con un decoro dorato. L’ho scelto per decorare le divise”.
A confezionarle è stata la Sartoria “La Rochelle” di San Giorgio.
Spiller ha anche sottolineato la collaborazione della “Francesca Romana” durante la Mostra della Ceramica 2022, mettendo a disposizione la Casa della Musica come sede espositiva.
E’ stata quindi la volta di presentare i nuovi musici che entrano nella Banda dei Giovani e di ringraziare quanti hanno compiuto 5, 20 e 30 anni di banda: ad essi è stata offerta in dono una Tofeja realizzata dal ceramista Camerlo. Il quinto compleanno di Filarmonica lo festeggia Andrea Olivetto Baudino; Gabriele Giacoma Pin e lo stesso Spiller hanno raggiunto il traguardo dei vent’anni; Angela Casile, Giovanni Blessent e Michelangelo Ricca quello dei 30.
Entrano a far parte della banda Giona Bo, Marco Fontana, Andrea Migliorini, Raffaele Prestia.
In tema di nuove leve, Spiller ha raccontato come qualche fa la Filarmonica avesse avuto l’idea di creare una piccola banda giovanile e di come quel progetto, portato avanti con iniziale entusiasmo e numerose adesioni, avesse rischiato di naufragare nel periodo Covid e post-Covid.
“Tutti i giorni – ha confessato Spiller – ricevevo telefonate da parte di ragazzi che mi dicevano: <Non vengo più a suonare> e diversi di loro erano con noi da cinque o sei anni. Ecco allora l’idea geniale e le chiamate a vari presidenti, comunicando che avevamo deciso di fare un passo indietro ma di mettere a disposizione la nostra sede per una Banda Giovanile che fosse costituita da musici appartenenti a Filarmoniche differenti. Il riscontro è stato immediato e 40 ragazzi si sono riuniti sotto la direzione del Maestro Emanuele Fontan. In estate si è tenuto in città un raduno di bande giovanili provenienti da tutt’Italia e sabato prossimo la Junior Band Alto Canavese si esibirà alla Manifattura di Cuorgnè prima della Filarmonica cuorgnatese durante il Concerto di Natale”.
Dei suoi giovani la banda va orgogliosa: “Ne cito tre per tutti - ha detto Spiller – che ci sono sempre: Sara Fioravanti, Daria Gherca ed Andrea Olivetto Baudino”.
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