Cerca

Una settimana intensa con ospiti speciali per il programma della presidenza del Consiglio

La giustizia e la partecipazione, la città si unisce per la legalità (FOTO)

Domenica 26 marzo, il consiglio comunale solenne ha concluso il programma di "Professione Legalità"

La partecipazione è fondamentale per far rispettare la legge e perseguire l’obiettivo della giustizia. Ogni cittadino è chiamato a seguire la Costituzione, guida e sostanza della legalità. I principi cardine della democrazia e della Repubblica Italiana sono stati riportati al centro dell’attenzione nella settimana in cui sono state ricordate le “vittime innocenti della mafia”.  Le iniziative approvate e messe in campo dall’ufficio di presidenza del consiglio comunale hanno raccolto la partecipazione di tante associazioni della città e dei ragazzi delle scuole.

Martedì 21 marzo, associazioni e scuole si sono ritrovati in piazza per leggere un lungo elenco di vittime innocenti della mafia. Tra questi c’è anche Peppino Impastato a cui è stato dedicato il cortile del Museo della Chimica, in via Leini, durante una breve cerimonia di sabato 25 marzo a cui ha partecipato anche il fratello Giovanni.

Domenica 26 marzo, per concludere il denso programma di iniziative, è stato convocato un consiglio comunale solenne per concludere la settimana di eventi inseriti nel programma intitolato “Professione legalità”. Ad aprire gli interventi è stata la presidente del consiglio comunale Carmen Vizzari che ha presentato Annamaria Poggi, docente di diritto costituzionale “Non vi è stata solo una resistenza in Italia - ha detto la professoressa - e credo che altre ancora ne dovranno seguire. Dobbiamo mettere in movimento la Costituzione e andrebbe più citato l’articolo 54, in cui si richiede il credo repubblicano e il patriottismo”. Il secondo ospite era Edoardo Barelli, presidente della Corte d’Appello di Torino. “Senza memoria, non c’è futuro - ha commentato - ecco perché ricordare le vittime innocenti della mafia è doveroso. Ma lo Stato deve intervenire per punire anche gli omicidi tra mafiosi, perché non può ammettere che esistano organizzazioni criminali con regole proprie. Dobbiamo tendere alla verità e alla giustizia: soltanto così si può ottenere la pace sociale”. La sindaca Piastra ha concluso richiamando concetti di equità sociale, la giustizia normativa e raccontando la necessità di normare con più efficienza la salute mentale. “Dobbiamo rimettere insieme un progetto di nuova società - ha concluso la sindaca - . E’ il momento di riaprire le grandi riforme. Oggi partecipare alla vita pubblica è difficile: le tecnologie hanno cambiato il nostro agire e il processo di rappresentanza. Dobbiamo interrogarci di più”.

Commenti scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Giornale La Voce

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edicola digitale

Logo Federazione Italiana Liberi Editori